Si parlava di blocco dello scrittore, diversi magazine davano Robert Smith a corto d' idee, accartocciato su se stesso, manierista e autoreferenziale. Niente di più lontano dal vero. Solo illazioni. A partire dalla trovata di pubblicare 4 singoli anticipatori dell' album (uno al mese, tutti il 13). E sempre parlando di anteprime, bisogna ammettere che The Only One per quanto fresca e accattivante, sa di già sentito: la trama su cui è imbastita vorrebbe essere la stessa della seta, però a conti fatti abbiamo a che fare con l' artificialità del polyestère; gli altri singoli, invece sono meritevoli: Sleep when I'm dead col cantato strafottente e irritante, risale addirittura agli esordi del gruppo, e anche per questo profuma di new wave e darkitudine. The Perfect Boy merita, buona in tutte le sue parti, strofa- ritornello - ponte. Vale soprattutto Freakshow nella sola versione possibile, quella di 4:13 Dream. Quindi senza considerare lo scempio dell' omonimo remix. E a proposito di rivisitazioni, bisogna dire che la peggiore pubblicità che stata fatta all' album ha il nome di Hypnagogic States Ep: 4 pezzi del nuovo lavoro remixati da cialtroni americani che hanno truzzato e violentato l' anima dei brani originali. Sinceramente se prestassi un disco e mi tornasse indietro nella sua versione biodegradabile mi incaccierei come una faina a digiuno da giorni, schiumante rabbia. In puroRage Against The Machine style!!! I Cure avranno semplicemente scrollato le spalle , visto che comunque il ricavato dell' Ep ha finanziato la Croce Rossa americana. Torniamo a noi, Underneath the Stars è la meno immediata e assieme a The Scream costituisce l' ossatura dark del disco, peraltro molto chitarroso. E' eccellente lo stato di grazia della formazione: da tempo non erano così in palla.
Proprio perché nei sogni tutto è possibile, per esempio abitare in California, essere fidanzati con Belen Rodriguez o guidare una cabrio sulla Route 66, allo stesso modo è verosimile (molto di più a onor del vero) che i Cure eseguano la rokkeggiante It’s over suonando come i Pearl Jam bulimici di wah wah: grunge melodico d’ alta scuola. La mia canzone preferita? Siren Song, anche se mentre scrivo questa rece do it yourself sono solamente al primo ascolto e con la voglia di approfondire ulteriormente… Listen and repeat! Questo, vista l’ enorme mole di ciofeche che propongono le major al giorno d’ oggi è una buona cosa. Piacevole, onirica visione d’ arte in chiaroscuro.
Vivisezione di un sogno in 13 parti
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