
Los Angeles, vent'anni fa circa: mentre i seminali (e redivivi) Jane's Addiction dopo
Ritual De Lo Habitual si preparavano alla pausa più lunga della loro carriera, e mentre i Red Hot Chili Peppers esportavano su scala globale il funk/rock di
BSSM, i Primus (altro gruppo della scena alternative Californiana del periodo) stavano vivendo il personale iddillio creativo, preambolo al "periodo buio" di fine anni Novanta. Quest'autunno, i destini discografici delle tre band si sono incrociati: per la prima volta in vent'anni ciascun gruppo è uscito con i rispettivi album. Sebbene meno altisonante rispetto a quello dei colleghi, il curriculum vitae dei Primus di LesClaypool è stato _ con le dovute proporzioni _ altrettanto significativo nell'influenzare schiere di musicisti, forse non tutti genialodi e schizzati, come il leader della band di
Antipop. Funanbolico, deviato e sinistro: il marchio di fabbrica della formazione californiana, tornata assieme dopo 12 anni, non ha perso d'efficacia con il passare del tempo. Un sound basato sull'improvvisazione,dove la dissonanza, lo sperimentalismo e il tecnicismo più arditi si sposano al non-sense dei testi. Qualcosa provata da Mr.Frank Zappa e inserita nel background funk progressive del combo. Se
Jillys on Smack con quella linea di basso killer è l'esempio perfetto e la summa definitiva della follia sonica dei Primus,
Tragedys A Comin è il pezzo esplosivo è "beatamente ignorante" che individua traiettorie sonore estranee ai Peppers da tempo immemore. Certe cose sono proprio dure da digerire (
Lee Van Cleef) ma nel complesso il disco (che ha visto il ritorno del batterista degli esordi) offre ancora spunti interessanti e "inediti". Primus sucks!
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