Il germe di Superunkonw _ classico
imprescindibile nell'epopea grunge _ è Spoonman, brano inserito
nella colonna sonora di Singles, (discutibile) film del '92 diretto
da Cameron Crowe e ambientato a Seattle, con una colonna sonora _
giocoforza _ strepitosa. Rielaborando un bel riff di hard rock
Cornell e soci si sono superati: un'impresa, considerando l'eredità
di Badmotorfinger. Alla quarta prova in studio i Soundgarden hanno
definitivamente raggiunto l'apice della loro carriera. Dopo, reunion
a parte, solo il colpo di coda di Down On the Upside, un testamento
sonico più schizoide ma decisamente meno incisivo. Superunknown,
concentrato sublime di hard rock, psichedelia, orientalismi e affini
si apre con Let Me Drown, una botta d'adrenalina sorretta dai riff
incendiari di Kim Thayl. Dopo la parentesi heavy di My Wave, il blues
di Seattle di Feel on Black Days _ immancabile in ogni concerto _
sofferto emblema dello spleen del cantante. Mentre Mailman rallenta i
battiti, ibernando il drumming di Matt Cameron sotto una cappa densa
di heavy metal (l'influenza dei Sabbath e dei Led Zep è innegabile),
coltre che si dissipa per una manciata di secondi nel riuscito
chours. In ogni episodio Cornell regala interpretazioni perfette,
urlando la propria rabbia (The Day I Tried to Live). In questo senso
Limo Wrech è una prova di forza incredibile, con una maestosità
malata e disturbante innegabile. Tra gli episodi meno incendiari,
Like Suicide una seducente suite di 7 minuti, un sinistro crescendo
culminato con un assolo di rara bellezza, o 4th of July, ballad nera
intrisa di disperazione e sofferenza, mentre Black Hole Sun, per cui
non servono presentazioni, diventerà il pezzo più famoso dei
Soundgarden.
mercoledì 19 febbraio 2014
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