Da adepto al “culto” dei
Soundgarden mi sono avvicinato a King Animal con sensazioni
contrastanti: sospetto e curiosità per il nuovo corso, riconoscenza
per il loro glorioso passato e paura nel dover ammettere un
ipotetico _ in questo caso scongiurato _ tonfo artistico. Dalla
reunion del 2010, dai secret gig come Nude Dragons (anagramma di
Soundgarden), ai tour mondiali fino alla retrospettiva Telephantasm,
King Animal è partito da lontano. Ora che _ per stessa ammissione di
Cornell _ “la ricreazione è finita” abbiamo tra le mani un
ibrido tra Superunknown e Down on the Upside, ma senza brani
“assoluti”. Ad aprire i giochi Been Away Too Long, più che un
titolo un modo per scusarsi con i supporter della band “ a secco” da 15 anni.
Assieme a Non-State Actor e alla marziale By Crooked Steps rompono
gli indugi all'insegna di un hard rock intelligente e ben calibrato,
ma è solo con la quarta traccia, A thousand Days Before che Kim
Thayil colora di sonorità orientali ( vi ricordate la bonus track
del '94 She Like Surprises?) la canzone, dando il la a quelle venate
psichedeliche trade mark delle ultime prove targate Soundgarden.
Blood On The Valley Floor _ nel tentativo di riconnettersi a
Superunknown _ testimonia l'amore per i Sabbath dei nostri. La voce
di Cornell seppur scalfita dal tempo è ancora immensa, e dove non si
arriva più ci pensa il mestiere. Bones of Birds è una spettrale
ballad rassegnata, mentre Black Saturday regala il miglior riff
dell'album, non a caso inserito nel promo dell'Lp. Inedito (e
forse inutile nell'economia complessiva del prodotto) il pop di Halfway
There, comunque gradevole. L'ultima zampata di King Animal, arriva con il trittico Worse
Dreams (dove Cameron e Shepherd si distinguono per la loro compattezza), Eyelid's Mouth (con l'ospitata di Mike McCready) e assoli di
chitarra come se piovesse e Rowing, che si congeda nel migliore dei
modi.
giovedì 22 novembre 2012
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