domenica 2 dicembre 2012
Lenula: Profumi d'epoca
Quel grido di dolore, travestito da
canto di gioia etilico e una figura che torna dal passato e
spaventa: il pezzo è Promessa, e si ricollega all'ideale seguito de
Il Naufragio (e sorride l'uomo stanco per la sbronza che lo cura.
Amico mio di guai ne abbiamo tanti e di gioia nessuna). Un frammento
a caso di Profumi d'epoca da l'idea di come il concept del disco sia
pietra angolare per imbastire un discorso profondo, sicuramente
scomodo. Antiche passioni, antichi dolori, rimedi trasfigurati nel
tempo e riproposti con un'urgenza attualissima, in un parallelismo con
l'antichità dei baccanali per urlare con lucida follia l'assurdità
dell'oggi e di questi tempi stanchi. Meglio (o peggio?) se persi in
quei paradisi artificiali urlati da Gabriele Paparella (chitarra e
voce). Fin qui la mitologia tout court, la mitologia _ quella sonora
_ dei Lenula è plasmata dalla cinica foga del Teatro degli Orrori,
dall'eclettismo di Capossela, del prog rock anni Settanta tanto caro
ai Calibro 35 (l'hammond onnivoro di Senza Tempo). Un sorso del
disco ubriaca di rimandi, citazioni, digressioni, dove _ senza
apparente soluzione di continuità _ si alternano a ritmo incalzante
rivincita e sconfitta. Il disco è stato registrato in due settimane,
lavorando e vivendo in presa diretta in una casa di campagna
allestita a studio. I Lenula nascono a Villa Castelli, un piccolo
paese nella provincia di Brindisi, in Puglia: oltre a Paparella la
line up comprende Ciro Nacci (piano bass, pianoforte e
sintetizzatore) e Gabriele Conserva (batteria).
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