Chiamatelo “cittadino del mondo”,
non tanto perché ha studiato 6 mesi a New York (al Drummer
Collective della Grande Mela), ma piuttosto per la sua conoscenza
della electro-geografia musicale tout court e per un curriculum bello
pieno che lo ha portato a destra e sinistra tra collaborazioni,
progetti, live e produzioni assortite ( tra gli altri ha collaborato
con The Bloody Beetrots, Lee Mortimer, Dj Kaos...). L'esordio di
Marco Pettinato... ops... John Lui sotto il moniker Syd (See You
Downtown) è un debutto che parla ai club con il verbo dello stoner
rock ( non si spiega diversamente quella coda acida in How Many
Reasons). Matrice comune all'intera operazione, il recupero di
soluzioni squisitamente anni Novanta (il prossimo filone definitivo
del remake, direbbe il critico musicale Simon Reynolds), con flash
dei Prodigy, omaggiati in Sinner. Just For a While sembra un remix
firmato da Flood _ producer dietro agli episodi più sperimentali e
disco degli U2 (Mofo), tuffo sintetico prima della morbida slide
guitar di Frozen (sulle orme di Lanegan e Campbell?). Lo scorrere
veloce (troppo veloce!) del tempo è il filo conduttore dei testi:
lungi dall'essere un concept, l'opera prima di Syd è più
semplicemente un invito alla riflessione. Il disco è stato ultimato
nei Posada Negro Studios con la collaborazione di Roy Paci e Marco
Trentacoste.
giovedì 24 gennaio 2013
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