In principio furono gli At The Drive In
dell'acclamato Relationship of Command. Poi la “scissione” in due
fazioni. Una diaspora che generò gli Sparta e i The Mars Volta: per
definizione un esperimento inaudito al tempo, una scommessa, un bluff
di grandeur e stratificazione sonica. Beat latini, fuzz progressive,
nevrosi heavy/noise, fusion e psichedelia come se piovesse. L'unica
regola nella complicata carriera della formazione fu proprio quella
di elevare in potenza il concetto di ambizione. Omar Rodriguez Lopez
si sdoppia, incidendo un'infinità di parti di chitarra per creare un
labirinto di decibel e arpeggi frastornante, mentre Cedric Bixler
raggiunge tonalità altissime, metafisiche. Prodotto da Rick Rubin _
nemmeno lui “IL PRODUTTORE” riuscì ad addomesticare la band,
disciplinandone il sound _ De-Loused in The Comatorium è un concept
(come impone la miglior tradizione prog) basato sulla vicenda di un
uomo Cerpin Tax (in realtà il poeta Julio Venegas) ,in coma per
l'abuso di droghe, che vive differenti esperienze nei vari strati
della sua mente. Risvegliandosi, però si suicida, profondamente
turbato per le allucinazioni vissute. La genesi di questo
masterpiece, però è stata quanto mai travagliata. A ridosso della
pubblicazione il gruppo apprese della morte per overdose di Jeremy
Ward, assieme a Lopez e Bixler anima della band. Una ferita profonda,
che in un certo senso segno le disfunzionali dinamiche future tra i
leader rimasti e i gregari di lusso (il drummer Jon Theodore su
tutti, o i guest Frusciante e Flea). Dopo l'intro di Son et Lumière,
un esperimento di ipnosi lungo un'ora con tribalismi sudamericani
(Tira Me Las Aranas), primitivi battiti hc (Roulette Dares) che si
alternano a psych-rock claustrofobici. Con Televators il viaggio si
chiude su un tappeto di percussioni e una morbida chitarra slow. La
fine di un incubo o l'inizio di un sogno?
lunedì 15 luglio 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento