Funk e pop a palate in Wise Up Ghost,
per esprimere _ questo la visione di Costello _ il senso di
precarietà del presente, l'idea che stiamo tutti ballando sull'orlo
di un dirupo. Partendo da queste premesse concettuali, arriviamo ad
altre premesse, stavolta temporali: la collaborazione tra Elvis e The
Roots è stata una sorpresa. Miracoli da talk show. Nessuno si
aspettava che l'ospitata di Costello al Jimmy Fallon Show _ dove la
band di ?love è di casa _ potesse tradursi in un progetto
discografico compiuto. Già l'idea iniziale, un ep per il Record
Store Day, era bastata a stuzzicare i palati degli audiofili più
esigenti. I nostri dopo averci preso gusto, hanno esteso la loro
joint-venture, plasmando un album denso, un blocco omogeneo dove il
cantautorato di Costello viene imbastardito dal groove metropolitano
dei Roots. Umori notturni che nell'arco del disco sono (quasi sempre)
volutamente inquieti. Una piacevole eccezione al mood generale è
rappresentata da Viceroy's Row, caldo ossimoro tra modernità e
retro-mania. In generale il sound di Wise Up Ghost è fieramente old
school, ma poiché due mondi opposti convergono, il navigato
songwriting di Costello (If I could believe) e la forza dei Roots,
fabbricanti di beat e basi ritmiche più unici che rari (Walk Us
Uptown), le rispettive carriere non potranno che trarne beneficio.
Licenziato dalla Blue Note l'album regala anche un ipotetico super
singolone: Wise Up Ghost è un numero di classe, tormentato e al
contempo ammaliante nel suo incedere, meditabondo, tra archi e
chitarre perfettamente bilanciati tra loro.
domenica 29 settembre 2013
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