Quattro anni di pausa, considerando i
ritmi da stacanovisti dei Gov't Mule sono un'eternità. L'hiatus
prolungato però ha dato i suoi frutti. La seconda southern jam band
migliore d'America (ovviamente dopo i Black Crowes, senza dubbio
alcuno the most rock'n'roll band of r'n'r) si ripresenta più in
forma che mai con un disco di classic rock ben prodotto e suonato
ancora meglio per la gioia della Blue Note, label che li ha inseriti
nel proprio rooster. Shout! è un caleidoscopio di stili: differenti
linguaggi usati _ reggae, funk, blues _ tutti utili a veicolare il
verbo di Haynes, guitar hero preciso e mai prolisso. Lo slide in
Captured, anzi la chitarra in Captured: quanta roba! Punto d'incontro
tra Gilmour e la scrittura di Neil Young, ibrido impossibile suonato con
il piglio di Steve Ray Vaughan. Sono proprio i lick di chitarra (specie
nei lenti, i pezzi "tirati "in certi frangenti sono troppo lineari) le
invenzioni, gli omaggi, i riff e le rivisitazioni dei grandi del
passato il valore aggiunto dei Muli. Jam band coi contro.... come
dimostrano i 9 minuti di Captured, gli 8 di When The World Get Small
_ canzone sulle tracce dei Traffic _ e gli 11 (!) di Bring On The
Music. Onore aggiunto ai Gov't Mule che hanno inserito un secondo cd
proponendo la stessa tracklist, ma infarcita di ospiti illustri. Dave
Matthews nell'umbratile e malinconica Forsaken Savior, Myles Kennedy
alla prese con il roots/blues di Done Got Wise, Costello in Funny
Little Tragedy ( il solo esce da Abraxas???) o Gracie Potter in
Whisper in Your Soul _ l'episodio più radiofonico dell'album _ Steve
Winwood, Ben Harper, Dr.John e ancora Glenn Hughes nell'hard rock
settantiano di No Reward. Le premesse per ampliare la fan/base dei
Muli ci sono tutte
mercoledì 16 ottobre 2013
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