Venti secondi di Flatlands, giusto il
tempo di ricalcare la melodia di Chelsea Wolfe ed ecco che la voce di
Lanegan rende il pezzo clamoroso. Vien da sperare sia un altro
discone, magari il gemello di I'll Take Care of You (1999), raccolta
di cover impeccabile e di diritto nel gotha della sua sterminata
discografia. Difficile non voler bene a chi non sbaglia praticamente
un colpo. Prolifico, trasversale, onnivoro. L'ex Screaming Trees,
dopo il riuscito Blues Funeral e a pochi mesi dal minimale Black
Pudding _ allora voce, chitarra e arrangiamenti ridotti all'osso _
torna alle cover con Imitations, album sicuramente più strutturato
rispetto al predecessore. 12 canzoni per omaggiare Maestri Indiscussi
(per lui insospettabili)_ gente che ha fatto il Pop dagli anni
Cinquanta in avanti _ e vecchi amici: tra questi ultimi Greg Dulli in
Deepest Shade o Nick Cave, altro re delle murder ballads, con
Brompton Oratory. Imitations spazia quindi dalla nobile
contemporaneità all'intoccabile passato. Standard del canzoniere
americano come You Only Live Twice, colonna sonora di un vecchio 007
cantata da Nancy Sinatra, spogliata dal tappeto di archi,
destrutturata, privata di tutto, rimane l'essenziale. Stravolta _ e
non poteva essere altrimenti _ anche Mack The Knife del Sinatra più
famoso, Frank. La grande sorpresa con I'm Not That Loving Kind:
vecchia hit di John Cale che ci fa immaginare un Lanegan felice e
capace di sorridere (!). Miraggi subito dissipati con Elégie
Funèbre, cantata in francese: il capitolo meno riuscito dell'album
perché con l'idioma transalpino la voce scura di questo "reduce
grunge in versione crooner" non riesce a emozionare, risultando
quasi parodistica.
mercoledì 9 ottobre 2013
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