Concettualmente Your Life is a Lie _
singolo estratto dall'omonimo album degli MGMT _ è una critica
all'establismenth statunitense, una galleria grottesca di icone estremizzate dell'immaginario neo con. americano;
sonicamente due minuti due pieni di tutto, sparati in loop continuo.
Ovvio che con queste premesse il capitolo più accessibile, della
raccolta sia l'altro singolo Alien Days: l'eredità (o le ultime
scorie) di un percorso fortunato, che ha visto la band firmare
canzoni perfette. Oggi _ a distanza siderale rispetto ad Oracular
Spectacular (era il 2008) _ gli Mgmt sono altro: se Congratulations
aveva diviso i fan per la sua complessità e il recupero di certa
psichedelia old school molto meno diretta rispetto, ad esempio ad
Electric Feel, questo nuovo lavoro segna una nuova metamorfosi per
Andrew VanWyngarden e Ben Goldwasser, proiettati definitivamente nella stratosfera.
Innumerevoli le influenze, su tutti i Flaming Lips di Embryonic, i
Mercury Rev, gli Animal Collective, senza dimenticare il Syd Barrett
“floydiano”, gli Air o Beck. Un bel casino insomma. Proprio per
il suo essere onnivoro l'album richiede una sfilza di ascolti prima
di essere assimilato. Strumenti in discordanza, complesse
architetture sonore, un magma (all'apparenza) indefinito e indistinto
che invece è sinonimo di abbondanza e frutto di una precisa scelta
stilistica, condivisibile o meno. Sicuramente MGMT cresce con il
tempo, regalando un botto di emozioni: dal beat di Introspection al
pop notturno di Cool Song. 2, passando per le sfumature dark di
Mistery Disease. Nel complesso MGMT offre idee e materiale
per (almeno) tre album; unica pecca la voce, sommersa daigli strumenti e un pò sacrificata nel mix finale.
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