sabato 4 ottobre 2008

Abbuffata!!!

Dopo l' antipasto di ieri, oggi si serve la portata principale Dig out your soul gira sul mio stereo, nella magnificenza dellla super deluxe edition (per completisti certo, ma merita, eccome se merita tutta questa carne al fuoco). A inizio settimana, girando per il cèntro di Cr mi sono imbattuto in uno degli ultimi negozi di musica, cd e vinili APERTI. Entro al volo (in quei secondi un appassionato di musica non pensa, agisce!).
Chiedo alla commessa informazioni riguardo il suddetto box a tiratura limitata, immaginandomi un "non so, sai si trova solo sul sito ufficiale della band", mi appresto a ripiegare sull' edizione cd più dvd, nel caso le do il mio cell... rimaniamo così: se riesce a procurarsela mi manda un sms. Tra me e me penso che è morta li. Ieri arriva il messaggino e quasi non ci credevo. Ho tra le mani 4 kg (pesati sulla bilancia) di materiale targato Oasis 2008.

L' artwork è spettacolare, i viniloni pesanti... merita il lotto nella sua interezza. Parlando di souni, l' apertura di Bag it up, figlioccia di Scorpio Rising è validissima, cruda, rock, diretta, potente, insomma Viuleeeenza!!!! Sembra di sentire una versione moderna e incazzata dei Pretty Things... Trait d' union di tutto l' LP è il groove, infatti non siamo più ancorati ai vecchi schemi strofa ponte ritornello, i pezzi semmai hanno un incedere quasi orizzontale, per intenderci rimandano a certe cose alla Stone Roses. Gli strumenti sembrano sporchi, le chitarre non suonano pulite, come del resto la voce stropicciata ma inimitabile di questo Liam che raspa, ma ci sa fare da matti, cantato e melodie si sposano perfettamente. La triade più abusata della storia del rock (in alphabetical order Bass, Drums & Guitar) di note ne macina parecchie, ma nuova linfa arriva dal sitar, dalla tambura e soprattutto dal piano suonato con parsimonia e buon gusto ( in alcune frasi sembra di sentire Nicky Hopkins, storico pianista degli anni d' oro degli Stones). I brani si susseguono sicuri di se, della loro attitudine scontrosa e della loro forza, si stacca la spina solo con I m outta time lentazzo scritto da Liam in onore del proprio idolo John Lennon...

Alla voce si alternano come in tutti gli album da Definely Maybe in poi Liam e Noel, in (Get Off) your high horse lady (tradotto: dattene di meno ragazza) però le parole sono quasi effettate e si fatica a capire chi sta cantando dei 2 rissosi fratelli. A dig out your soul mancano i meravigliosi intrecci di acustiche ed elettriche che diedero un impronta spettacolare a Don t believe the truth, le 12 corde ci sono, ma non strafanno. Gem e Andy Bell firmano The nature of reality e To be where there' s life, le più psichedeliche, figlie oscure di quanto fatto dai Beatles lisergici al tramonto degli anni 60. Falling Down, secondo singolo dopo l' immediato The Shock of the lighting, è un pezzo basico: tre accordi e via per tutto il suo sviluppo, da tempo Noel cercava l' ispirazione per una canzone del genere. I Believe in All si riallaccia a cose di Welleriana memoria, per tutto il disco dietro l' angolo pui aspettarti chiunque, dai Kinks, a gruppi mod più oscuri. Il cd con le B sides e i remix spacca di brutto ( tra i tanti anche i Chemicals Brothers hanno collaborato): esempio lampante quello fatto per lo schok del fulmine. Finalmente dopo molto tempo ho potuto ascoltare la tanto acclamata B side The Boy with the Blues, scritta da Liam, altro bel pezzo che farebbe la fortuna di tanti gruppi al giorno d' oggi. Sempre tra le canzoni ufficiali Aint got Nothin, tre minuti scarsi ispirati a uno scontro/rissa tra la band avvenuto nel 2002 e un gruppo di fan cialtroni a Monaco (da allora gli incisivi originali del cantante sono in un vaso sul suo camino) La batteria e gli archi accompagnano idealmente le fasi della baruffa, coi pugni chiusi volano botte da orbi. In definitiva grande grande disco. Vittoria ai punti...


Domanda e risposta con Liam(tratto da Q magazine inglese)
"What makes you angry?"
"Oh, I dunno. Just stupid bastards and shit music. Do you Know what I mean?"

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