sabato 29 giugno 2013

Quando ci vuole ci vuole.

venerdì 28 giugno 2013

U2: Zooropa

E poi venne Berlino. Metropoli delle contraddizioni, fulcro della musica avant-garde, da sempre vista e percepita come rifugio per sperimentare, oasi per rigenerare carriere, freddo paradiso per anticipare suggestioni, tendenze da esportare su scala globale addomesticando ad uso e consumo pop un linguaggio metropolitano sempre eterogeneo e ricco di stimoli. Zooropa, uscito nel '93 è la summa del periodo berlinese degli U2, (Bowie anticipò la rotta anni prima) estremizzazione della “svolta” di Achtung Baby. Berlino simbolo della seconda vita degli U2, la prima terminò tra alti e bassi con Rattle And Hum, omaggio alla tradizione americana. Nonostante la critica ne avesse apprezzato il buen-ritiro Berlinese, i fan degli U2 mal digerirono questa decisa svolta “tecnologica”, portata a conclusione con Pop (1997) ultimo vero disco degli U2. Gli anni Novanta _ e Zooropa su tutti _ permisero agli irlandesi di posticipare la drammatica stasi creativa che li avrebbe colpiti negli anni Zero, con un vistoso calo d'ispirazione. Bandendo ogni tipo di manierismo Zooropa, prodotto dal trittico magico (Flood, Eno e Lanois) è una bellissima contraddizione, un meraviglioso equivoco. Anticipato dal singolo Numb, un geniale mantra sintetico che destruttura la forma canzone à la U2 (niente assoli, ma rumori di fondo, radio, cori da stadio, confusione!) con The Edge protagonista assoluto della scena. Ancora più sorprendente il pop, vagamente Talking Heads di Lemon, dove Bono Vox si concede un falsetto. Ennesima metamorfosi per lui: The Fly diventa Mcphisto, diavolo provocatore che si permette di chiamare la Casa Bianca in mondovisione durante il faraonico tour che seguì la pubblicazione dell'album. In stato di grazia il resto del gruppo: il basso di Larry Clayton risalta nell'oscura divagazione industrial/pop di Dirty Day e Larry Mullen Jr. conferma l'incisività del suo drumming nell'economia del gruppo. Stay (Faraway so Close!) colonna sonora de "Il Cielo Sopra Berlino" di Wenders è la miglior ballad degli U2 nei Novanta/Duemila. Drammaticamente bella la scarna The First Time con Lanois ad accarezzare il piano e Bono le corde dell'anima.


giovedì 27 giugno 2013

Liam e lo zen


"Non prendo consigli da Robbie Williams, preferirei spararmi nei coglioni"

Liam Gallagher

mercoledì 26 giugno 2013

Beady Eye: Be

"Stavolta niente stronzate anni Novanta, la nostra musica suonerà come se provenisse dallo spazio." Ascoltando Be, ultima fatica dei Beady Eye sembra che Liam, questo giro, non l'abbia sparata troppo grossa. A due anni dal debutto _ forse troppo frettoloso _ di Different Gear Still Speeding, i nostri hanno aggiustato il tiro, confezionando un buon secondo album. Certo, diventa quasi inevitabile parlare di Oasis, tormentone subito da ambo le parti (Our Kid e il fratello)  in ogni intervista dopo il mesto epilogo che mise fine (?)ad una delle più grandi band di sempre. In questo senso ancora più difficile non nominare il grande assente, Noel, che _ paradossalmente _ è stato il primo ideatore dei Beady Eye, arruolando 13 anni fa Andy Bell e Gem Archer, proprio loro, i nuovi songwriter in cattedra. Illuminante la scelta del producer, Dave Sitek dei Tv On The Radio _ che qualche perplessità l'aveva scatenata tra i fan del gruppo. Rispetto ad esempio, a quanto capitato ai Jane's Addiction sotto la sua guida, snaturati e privi di mordente, Sitek ha liberato il potenziale del gruppo, identificandolo in un suono più moderno, eliminando gli arrangiamenti pesanti del passato ( le oscenità di The Beat Goes On) e facendo cantare Liam pulito, senza effetti alla voce, rendendo molto più intima l'atmosfera dei pezzi. Niente wall of sound, nessuna chitarra brit: le elettriche si defilano molto spesso lasciando che siano trame acustiche ricercate _ anche nei momenti più leggeri _ a dare profondità alle canzoni: Soul Love ad esempio è un grande brano d'atmosfera. E a proposito di soul, Flick of The Finger, con quella sezione di fiati poderosa è un opener cazzuta e consapevole. Gli ottoni sono ancora protagonisti nel singolo Second Bite of The Apple (ricorda da vicino Dirty Day degli U2 "Zooropici"), la scommessa (vinta) di Sitek: cosa avrebbero fatto i Beatles con pro tools e altri ammennicoli vari? Il meglio di Be, però si trova nelle ballate (Soon Come Tomorrow), I'm just Saying e Face The Crowd per quanto piacevoli sono filler: in Don't Brother Me Liam sembra tendere la mano a Noel (give peace a chance, come on, be a man) il pezzo, con una linea di basso memorabile, sfodera una bellissima coda psichedelica di  4 minuti. Inizio cinematico con archi e pianoforte per Shine a Light. Degna conclusione per Start Anew (ricorda un pò l'outro di Let There Be Love) che prosegue idealmente con Dreaming Of Some Space, un piccolo esperimento di psichedelia pop di 1.51'' con suoni registrati al contrario.

martedì 25 giugno 2013

Supercazzola (con rissa) ad Antony Kiedis

-Warped-
Clamorosa supercazzola inflitta da un inconsapevole bodyguard del Four Seasons Hotel di Philadelphia ai danni di Antony Kiedis. Il cantante dei Red Hot Chili Peppers, in città per salutare i Rolling Stones durante una data del loro tour, non si è presentato all'addetto alla security dell'Hotel, il quale scambiandolo per un fan, nel tentativo di assicurare la privacy agli Stones _ lo ha letteralmente placcato, impedendogli di entrare. Dopo il parapiglia si è chiarito il qui pro quo con il body guard che si è scusato  per non aver riconosciuto la rockstar.

sabato 22 giugno 2013

The Rolling Stones on Mojo

-British magazine-


mercoledì 5 giugno 2013

Daft Punk:ebbene si.

-Random Acces Memories-

sabato 1 giugno 2013

Primal Scream: It's Alright, It's Ok

-Summer song-



Non vedo l'ora di ascoltare per benino More Light, l'ultimo dei Primal Scream, Is Screamadelica back???