domenica 29 aprile 2012

Rocket Juice & The Moon: Poison

sabato 28 aprile 2012

Jack White: Blunderbuss


Con questo disco Jack White ha dimostrato, ancora una volta, il proprio talento compositivo, un dono che lo ha reso uno dei più prolifici ed ispirati artisti attualmente in circolazione. Durante le interviste promozionali, “Mr. Third Man”ha rilasciato dichiarazioni contraddittorie nei confronti dei White Stripes: prima ha giudicato morto e sepolto il progetto, salvo poi ritrattare. Questa a conti fatti è l'unica anomalia nel presente di White, mai così consapevole del proprio passato (The Raconteurs, The Dead Weather etc.) qui riassunto, reinterpretato e proiettato in un futuro che annuncia altri successi a partire da questo Blunderbuss. Nello stesso calderone confluiscono rock, garage, gospel, country: il tutto viene poi amalgamato e tenuto assieme da tonnellate di blues. Nel complesso Sixteen Saltines è il capitolo che rimanda maggiormente ai vecchi anthem di White, mentre altri momenti sono per struttura differenti: Missing Pieces sembra uscire da un disco dei Faces o degli Stones dei primi anni Settanta, I'm Shakin, con il suo piglio rockabilly potrebbe essere una outtake dei migliori Heavy Trash. Blunderbuss offre spazio anche al funk rock deviato di Freedom at 21 _ sporcato da un solo erede di Icky Thump), alla sofferta Hypocritical Kiss e soprattutto al primo singolo Love Interruption, sensuale duetto con Ruby Amafu.

domenica 15 aprile 2012

Guns'n Roses Reunion? Si, ma senza Axl...

-Axl Rose grande assente alla Hall of Fame-
E' andata male... poco da fare. Durante la cerimonia di ieri sera, in occasione della Rock n'Roll Hall of Fame non c'è stata nessuna reunion dei Guns (quelli veri, quelli di Appetite e degli Illusions). Nel "gota" del rock mondiale sono stati nominati anche Red Hot Chili Peppers, Beasty Boys e Alice Cooper. Ma la notizia è un'altra. Axl ha fatto spallucce e ha detto no. Dopo un'iniziale apertura il cantante dell'Indiana ha pensato bene di sbattere la porta in faccia agli ex compagni di band. Slash e soci, comunque non hanno fatto una piega e hanno suonato assieme a Myles Kennedy (cantante di Apocalyptic Love, imminente secondo album solista dell'ex gunners). La band ha eseguito Sweet Child O'Mine e Paradise City (con il primo batterista Steve "popcorn" Adler) e Mr.Brownstone (con il sostituto Matt Sorum). Al posto di Izzy, assieme a Slash e Duff, Gilby Clarke.

I nostri sono stati premiati da Billy Joe Armstrong, leader dei Green Day che si è espresso così su un fischiatissimo Axl:

"Quel cantante è uno dei migliori frontmen che abbia mai toccato un microfono. Sei un fottutissimo pazzo, ma lo sono quasi tutti i cantanti delle band, anche io ne sono un esempio..."

Dal canto suo, poco prima della premiazione, il signor Rose via Fb/Twitter etc. ha chiuso ogni possibile spiraglio di reunion per il futuro:

"Spero di non offendere nessuno con questa decisione, specie i fan. Da quando sono state annunciate le candidature per la Rock And Roll Hall of Fame ho provato emozioni contrastanti e mi sono sforzato di essere positivo. Ma ho capito che per come stavano le cose, se i Guns N ‘Roses fossero stati inclusi la situazione sarebbe stata un po’ complicata e imbarazzante. Così, con tutto il rispetto, declino gentilmente la mia introduzione nella Rock and Roll Hall of Fame. In riferimento a qualsiasi tipo di reunion della line up di Appetite o degli Illusions, l'ho già detto chiaramente, non è cambiato nulla."

giovedì 12 aprile 2012

The Mars Volta: Noctourniquet

Nati dalle ceneri dei redivivi At The Drive In, i Mars Volta dopo il deludente Octahedron sono finalmente riusciti a risalire la china con un lavoro di grande livello. Guidati da Omar Rodriguez Lopez e Cedric Bixler-Zavala, sono alfieri di un prog rock schizioide: è come se il Santana dei 60/70 dopato di anfetamine suonasse alla velocità della luce assieme ai King Crimson. In questo Noctourniquet hanno finalmente trovato la via per rendere l'album assimilabile all'ascoltatore in tempi quasi ragionevoli. Il tutto senza eliminare le consuete stratificazioni sonore, con provocazioni (chitarre registrate al contrario, strumenti a volte in dissonanza tra loro, cambi di tempo e d'atmosfera repentini), ma a differenza del pretenzioso Amputechture, senza fare il passo più lungo della gamba e garantendo coesione, logica e sorprese. Molochwalker, ai mille all'ora improvvisamente frena e ti sbatte contro un muro accompagnato dai riff convulsivi di Lopez, mentre Cedric si diverte a fare Robert Plant. Vedamalady e Imago sono ballad che consegnano la miglior prova del cantante, dai tempi del classico Televators (2003). Un drumming puntuale e un timido approccio con l'elettronica sono le fondamenta della title track che regala altri chours epici, mentre Aegis suona _ specie nella parte iniziale _ come i Radiohead (!) Con questo disco (un concept basato sul mito greco di Giacinto e su un "cattivo" dei fumetti americano) i Mars Volta trovano il giusto compromesso tra la forma canzone e la loro bulimia sonica.

mercoledì 11 aprile 2012

Foo Fighters: One By One

La storia di One By One è la storia di un album rinnegato almeno un paio di volte: in fase di pre-produzione _ quando Dave Grohl buttò nel cestino la prima versione, giudicata troppo prodotta _ e ad anni di distanza, quando il disco era già stato assimilato e portato in tour. In realtà si tratta del primo vero disco dei Foos del nuovo corso, qui lontani anni luce dal pop del multiplatinum There's Nothing Left To Lose. Questo lavoro costituisce lo spartiacque nella carriera della formazione, affrancatasi definitivamente dal bisogno di visibilità che aveva contraddistinto il loro ultimo scampolo degli anni Novanta e volenterosa di crescere incurante delle mode del momento. Forse ispirato dalla contemporanea collaborazione con i Queens of The Stone Age, l'ex drummer dei Nirvana confeziona un prodotto credibile ed immediato. Il risultato di questa “operazione verità” è di grande valore: senza One By One, il successivo In Your Honour (forse il lavoro più ambizioso del gruppo) non sarebbe mai stato realizzato. La feroce All My Life inaugura nel migliore dei modi una serie di singoli al fulmicotone (The Pretender, White Limo tanto per citare i più recenti“biglietti da visita” degli ultimi capitoli della band americana). Sulla stessa lunghezza d'onda dell'opener single anche Have It All. Il maggior livello di pathos si raggiunge nella ballad Lonely as You, nel secondo estratto Times Like These e specialmente nella conclusiva Come Back, ispirata e sofferta quanto basta. Monocorde ma tremendamente efficace Low, il cui video allucinato, con Grohl e l'amico Jack Black a sfasciare una stanza di Motel, è ancora oggi un must per gli adepti al culto del gruppo.

martedì 10 aprile 2012

Mark Lanegan Band: Blues Funeral
























Additive tunes...

domenica 8 aprile 2012

Jack White: Love Interruption

domenica 1 aprile 2012

Buon 1 aprile...