mercoledì 31 marzo 2010

Still going on...

Desaparecido? Niente affatto. Semplicemente sono andato un po di giorni a Londra con i miei amici. Ho trovato la maglia con i nomi dei 5 Stones originari, la t shirt degli Stone Roses, ho staccato la spina, allenato il mio inglese barcollante, ho adorato Camden Town, bevuto nel pub di Jack lo Squartatore, attraversato le strisce di Abbey Road e fatto molte altre cose. Me la sono goduta. C.I.B.(lo slogan di questi giorni... chi c'era sa il significato della versione estesa). A breve un bel post ad hoc. Il blog riparte più rock n roll che mai. That's a promise!

giovedì 18 marzo 2010

BRMC: Beat the devil's tatoo

Avessero più coraggio... più voglia di dribblare il "manierismo" shoegaze un po tutti si accorgerebbero di loro. Si, perché nell'indugiare (anche troppo) tra distorsioni i Black Rebel Motorcycle Club sono un'istituzione. L'ascolto di Beat the devil's tatoo_titolo e progetto ispirato dallo scritto "The Devil in the Belfry" di Edgard Allan Poe_ dall'inizio alla fine è un atto non solo di fiducia, ma di fede alla psichedelia chitarristica forgiata da lunghe frequentazioni sonore con i Jesus & Mary Chain. Paradossalmente l'asso nella manica della band che ha perso per strada Nick Jago in cambio della nuova batterista Lean Shapiro non sta nello shoegaze di cui sopra, ma nelle reminescenze del sottovalutato Howl: The Toll, oppure l'acustica Sweet Feeling, che gioca con il titolo dell'album è sublime, rallenta il ritmo come l'inizio della title track, (altro lascito del capolavoro del 2005) e si chiude con un accordo in minore, firma d'autore che sostituisce all'ultimo la"pace dei sensi" appena abbozzata con l'inquietudine tipicamente BRMC. Conscience Killer è la versione 2.0 di Need Some Air del precedente album, a sua volta figliastra di Whatever happened to my rock n roll(punk rock song). Bad Blood è un mid tempo con lo stesso appeal di Love Burns, atmosfere rievocate anche in Evol. Pezzi vecchi e nuovi che senza soluzione di continuità, potrebbero trovare spazio in questo o quell'album. Apparentemente uguali a se stessi, ma in realtà maledettamente autentici, i BRMC del 2010 faranno anche meno notizia di un tempo, ma la classe, per fortuna, è rimasta immutata.

mercoledì 17 marzo 2010

Gorillaz:Plastic Beach

In questi giorni si sta facendo un gran parlare di Plastic Beach new release dei Gorillaz di Damon Albarn, intervistato a riguardo da un giornalista del fansite Stop crying your heart out, Liam Gallagher ha fatto il suo dovere. As usual...

Hai lavorato insieme a Prodigy e Death in Vegas, lavorerai mai con i Gorrilaz?

Liam: Mi è stato sempre detto di non lavorare con gli animali, troppo pericoloso.

giovedì 11 marzo 2010

Calibro 35: Ritornano quelli di...

Lo sdoganamento delle colonne sonore dei "polizziotteschi" all'italiana anni '70, l'ultima trovata della banda (colpevole?), ovvero il supergruppo di musicisti che nelle pause dai loro impegni principali si fanno chiamare Calibro 35, una formazione giunta alla piena maturazione artistica con il secondo album dove sulle cover, in tutto 5, prevalgono i pezzi propri. Reduci da alcune date oltreoceano e recentemente passati anche dal circolo Calamita di Cavriago, i Calibro 35 stanno facendo a sportellate nell'affollato panorama del rock alternativo, conquistando fan illustri come David Byrne, l'ex leader dei Talking Heads che si è detto rapito dal loro sound. Evocativo, unico, forgiato da escursioni nel funk, nel jazz e nel prog rock anni 70 _ senza eccedere troppo nelle divagazioni soniche del periodo_ i Calibro 35 evocano vicoli malfamati, malavitosi in doppio petto, sbirri, personaggi poco raccomandabili e omertosi. Un mondo che rivive nell'atrwork e nella copertina dell'album dove campeggia un bel disegno di Giuliano Nistri, (storico illustratore di locandine cinematografiche per Fellini, Scola, De Sica). 13 strumentali, dai titoli geniali: prendete Si dicono tante cose..., Gentil sesso e brutali delitti, Piombo in bocca. Piccole gemme musicali ricche e articolate, sullo stesso livello dei classici del genere, come La morte accarezza mezzanotte di Gianni Ferrio, o Milano odia del grande Ennio Morricone. L'intro di Eurocrime con la chitarra di Massimo Martellotta in evidenza è il miglior biglietto da visita per capire quale aria tirerà nell'album: una brutta aria che non promette niente di buono. Per fortuna.

martedì 9 marzo 2010

A ghè amò Sant Agata(cit)!

Perchè ogni volta che devo andare a un concerto nevica o c'è un simpatico (e molte volte paranoico) "allarme neve" lanciato con sadica gioia dai metereologi delle TV pubbliche e non? Stasera ci sarà da ridere per andare all'Estragon a sentire Florence and the Machine. Vi saluto con un lungo, rancoroso ed indecifrabile beeeeeeeeeeeepppp.

domenica 7 marzo 2010

Pearl Jam: Blood.

-Le bacchettate fanno bene-

giovedì 4 marzo 2010

The Hot Rats: Turn ons

Turn ons vuole essere solo un divertissement, concepito da Gaz Combers e Danny Goeffrey (due terzi dei Supergrass) come un side project in cui omaggiare band rock, pop, punk inglesi e americane. In un momento storico dove gli album di rivisitazioni sono all'ordine del giorno _ ad esempio il disco di cover di Peter Gabriel_ spesso proposti in chiave concettuale e minimale, qui si viaggia in parallelo rispetto ai “classici”, quindi con la garanzia e il vantaggio di schivare la sòla. Assolutamente condivisibili gli intenti del duo prodotto da Nigel Godrich (collaboratore storico di Radiohead, Beck, Air...) così come il risultato: un "party" album _ammesso che ne esistano ancora e soprattutto che questa definizione abbia un senso_ suonato con passione senza stravolgere troppo il mood e le atmosfere degli originali, semmai tirati a lucido nella loro versione 2.0. Nello specifico si faccia attenzione a Big Sky: così come l'originale dei Kinks rischia di andare in loop continuo nel vostro stereo. Per una The Crystal Ship (Doors) meno strutturata ma più chitarristica, c'è una E.M.I. privata dalla furia iconoclasta dei Sex Pistols, e addomesticata in chiave pop. Up in the Junction, capitolo finale e perfetto dell'album suona nettamente meglio rispetto all'hit degli Squeeze, (meno "volemmose bene" per intenderci). Love Cats scomoda Robert Smith, e lo fa senza essere blasfema, la cover di Bike tira in ballo addirittura i Pink Floyd di The Piper At Gates of Down e non rinuncia nemmeno alla coda psichedelica firmata Syd Barret. Queen Bitch, reclama solo di essere suonata ad alto volume, Bowie approverebbe sicuramente. Peccato solo per (You gotta) fight for your right (to party!) che proprio non convince. Tirando le somme un ottimo diversivo per dribblare l'attesa del nuovo album dei Supergrass, tornati con Turn Ons alla gioa di suonare per il gusto di farlo, senza spremersi troppo le meningi.

martedì 2 marzo 2010

Valleys of Neptune:Neverending Jimi

Il 5 marzo uscirà Valleys of Neptune: disco di inediti di Jimi Hendrix, registrato dopo la scioglimento dell'Experience. Gli eredi a capo della Hendrix Foundation _che ne amministrano l'infinito patrimonio di incisioni, proponendo a cadenza annuale album live e di outtake in studio_assicurano di avere tonnellate di materiale da pubblicare. Di certo, quando uscirà il dischetto non mi farò trovare impreparato. Fossero solo scarti, idee appena abbozzate sarebbero comunque imprescindibili. E' Hendrix gente!