venerdì 19 luglio 2013

Fifty Licks...


mercoledì 17 luglio 2013

Pearl Jam: Mind Your Manners

 -New Music!!!-



Ecco la prima assoluta di Mind Your Manners, brano apripista (bello tosto) del nuovo album dei Pearl Jam Lighting Bolt in uscita a settembre suonato per la prima volta in Canada, nel tour in corso. Che bello vedere Eddie Vedder saltare e urlare come un dannato...

lunedì 15 luglio 2013

The Mars Volta: De-Loused in The Comatorium

In principio furono gli At The Drive In dell'acclamato Relationship of Command. Poi la “scissione” in due fazioni. Una diaspora che generò gli Sparta e i The Mars Volta: per definizione un esperimento inaudito al tempo, una scommessa, un bluff di grandeur e stratificazione sonica. Beat latini, fuzz progressive, nevrosi heavy/noise, fusion e psichedelia come se piovesse. L'unica regola nella complicata carriera della formazione fu proprio quella di elevare in potenza il concetto di ambizione. Omar Rodriguez Lopez si sdoppia, incidendo un'infinità di parti di chitarra per creare un labirinto di decibel e arpeggi frastornante, mentre Cedric Bixler raggiunge tonalità altissime, metafisiche. Prodotto da Rick Rubin _ nemmeno lui “IL PRODUTTORE” riuscì ad addomesticare la band, disciplinandone il sound _ De-Loused in The Comatorium è un concept (come impone la miglior tradizione prog) basato sulla vicenda di un uomo Cerpin Tax (in realtà il poeta Julio Venegas) ,in coma per l'abuso di droghe, che vive differenti esperienze nei vari strati della sua mente. Risvegliandosi, però si suicida, profondamente turbato per le allucinazioni vissute. La genesi di questo masterpiece, però è stata quanto mai travagliata. A ridosso della pubblicazione il gruppo apprese della morte per overdose di Jeremy Ward, assieme a Lopez e Bixler anima della band. Una ferita profonda, che in un certo senso segno le disfunzionali dinamiche future tra i leader rimasti e i gregari di lusso (il drummer Jon Theodore su tutti, o i guest Frusciante e Flea). Dopo l'intro di Son et Lumière, un esperimento di ipnosi lungo un'ora con tribalismi sudamericani (Tira Me Las Aranas), primitivi battiti hc (Roulette Dares) che si alternano a psych-rock claustrofobici. Con Televators il viaggio si chiude su un tappeto di percussioni e una morbida chitarra slow. La fine di un incubo o l'inizio di un sogno? 


mercoledì 10 luglio 2013

Andrew Stockdale: Keep Moving

Keep Moving doveva essere il terzo capitolo della saga hard rock dei Wolfmother. Così non è stato. Il Deux et Machina della formazione australiana ha messo in soffitta il moniker (optando in un secondo momento per un'opzione più possibilista sul futuro della band) aprendo ad un percorso solista. Una prova convincente che prosegue _ e non poteva essere altrimenti _ il discorso di Cosmic Egg, ultima prova in studio per il combo di New Moon Rising. Stavolta però il tenore delle canzoni è meno arrembante. Intendiamoci, riff al fulmicotone, urla “campionate” dall'ugola di Robert Plant non mancano. Il lupo perde il pelo ma non il vizio: è sempre il rock di settantiana memoria (Vicarious, Year of the Dragon) a monopolizzare le trame sonore del disco, quello della triade Zeppelin, Sabbath e Purple. Tuttavia affiorano nitide parentesi blues a smorzare la tensione, attimi di quiete che ricordano da vicino il rock dei Free e nell'attitudine, l'avventura dei Thin Lizzy. Poi ci sono le ballad _ come Suitcase o Black Swan _ numeri d'alta scuola per i nostalgici del soggiorno gallese dei Led Zep (era il terzo album, acusticamente perfetto). Le critiche arriveranno (ancora): citazionismo _ se non addirittura manierismo _ i capi d'accusa più frequenti. Let somebody Love You è una cartolina dal sud dell'America, testimonianza perfetta del ruolo del Lynyrd Skynyrd. La verve dei Wolfmother non manca in She's a Motorhead (e con un titolo così non potrebbe essere altimenti): funk hendrixiano indiavolato. Brillante il recupero di Stockdale in Country con un'armonica roots godibilissima fa venire in mente Howl dei Black Rebel Motorcycle Club. Ed è un signor complimento.

martedì 2 luglio 2013

The Rolling Stones@ Glastonbury

- Backstage: grandi Stones-
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