domenica 31 maggio 2009

Manic Street Preachers:Journal for plague lovers


Bringing it all back home oltre ad essere un titolo nell'interminabile discografia di Bob Dylan è anche, oggi, la necessita dei gallesi Manic Street Preachers di riportare tutto a casa. Chiudere il cerchio, ammesso che ciò sia possibile, con un remoto passato in cui i membri del gruppo erano 4, e Richard Edwards era chitarrista e pietra angolare del suono grezzo e alternative che incendiò l'Inghilterra con album immediati e ispirati come The Holy Bible. Dal 1995, ovvero da quando scomparve nel nulla uscendo da un hotel di Londra di prima mattina sono cambiate parecchie cose, l'attitudine dei colleghi però è rimasta la stessa, un misto di follia e coerenza musicale sempre più rara nel music business. Questi Manic Street Preachers flirtano con un rock diretto e incisivo, meno levigato rispetto a quello su This is my truth tell me yours del 2000 o all'ottimo Send Away the tigers di un paio di anni fa. Il grande valore di questo disco sono i testi che ha scritto lo scomparso Edwards e su cui gli amici hanno imbastito le musiche. Facing Page:top left è chitarra e piano e non suona ruffiana ma come una sincero omaggio, forse appena abbozzato ma di sicuro valore. La successiva Marlon J.D. è l'altra faccia del sound dei Manics che diventa granitico in All is vanity. La conclusiva William's last words, allunga la serie di titoli oltremodo lunghi e arditi. Per chi volesse approfondire, è presente anche un cd con i demo originali. Consigliatissimo, perché inquieto come l'autore dei testi dichiarato ufficialmente deceduto nel 2008.

martedì 26 maggio 2009

Omaggio



La prima cover (di un album del famosissimo) Todda T, vuole essere un omaggio alla celebre copertina del debut album degli Artic Monkeys, Whatever people say, that's what I'm not, che ha fatto il botto nel lontano 2006. La band di Sheffield sarà meno mittica di Todda Chi (ehm... T) ma sicuramente più rock'n roll.

lunedì 25 maggio 2009

Grazie di tutto Paolo.



Paolo Maldini: uno dei più grandi di sempre.Esempio per tutti.

Link volante

Fateci un giro... io mi sono piazzato al 1,289,972 posto!Bye
http://www.stopglobalwarming.org/

venerdì 22 maggio 2009

Depeche Mode: Sound of the universe


Non manca (quasi) niente a Sound of the universe: il titolone definitivo e assoluto _come accadde per lo storico Music for the masses pubblicato nel 1997 dalla premiata ditta Gore & Gahan_ atmosfere dark, e carrettate di synt, i balocchi preferiti da Martin Gore, il principale compositore della band che ha ampliato la propria collezione comprandone alcuni su E-Bay. Il suono, a dispetto del titolo, non è universale, rimanda inequivocabilmente a loro. E a seconda delle opinioni può essere un bene o un male. E' un album più omogeneo rispetto a Playing The Angel, ma privo del mordente del predecessore, forse meno coraggioso. Certo, la scelta di lavorare con suoni e strumenti eighties rappresenta un'operazione di recupero interessante, il problema è che dopo le buone intenzioni iniziali abbiano tirato i remi in barca. Detto questo, gli arrangiamenti sono ricchi di sfumature e particolari che crescono ascolto dopo ascolto. Stiamo comunque parlando di un gruppo storico e di un lavoro apprezzabile. Il singolo monocorde Wrong sacrificando l'originalità in nome di un appeal decadente e radiofonico centra poco o niente con il resto delle tracce in scaletta. Sound of the universe è in definitiva un disco di atmosfere, con qualche ottimo momento, con Perfect, e Corrupt su tutte, mentre Fragile tension è la versione aggiornata di Suffer Well del precedente disco. Manca il pezzo che svetta in mezzo ai tanti manierismi. D'autore e ineccepibili ma pur sempre manierismi.

giovedì 21 maggio 2009

Liam Gallagher: idolo assoluto.


"I'm sick of all these so called rock n roll bands bumming the sun see you in the rain..."
"Sono stufo di vedere rock n roll band che mendicano il sole, ci vediamo nella pioggia..."

lunedì 18 maggio 2009

Disappunto

-Secessioni e divorzi più o meno annunciati, più o meno eleganti subiti e voluti-
Notizia fresca fresca: la Juve esonera Ranieri a due giornate dalla fine del campionato, nel frattempo il Milan si prepara a fare del pacato Ancelotti (from Reggiolo) un baronetto inglese. Ovviamente sulla partenza di Carletto bocche cucite a dispetto delle carrettate di rumors provenienti dai giornalisti che lo vedono sostituto di Hiddink, l'olandese volante ( girovago da una panchina all'altra del mondo) alla guida del Chelsea. L'entourage del diavolo smentirà, esattamente come hanno fatto dalla dirigenza Juventina" No no, Ranieri resta fino alla fine, siamo contenti del suo lavoro, le valutazioni le faremo a fine campionato". Ovviamente erano frottole, e diciamolo una volta per tutte: siamo italiani, e con gli inciuci andiamo a nozze. Aummaumma. In via Turati cadono tutti dalle nuvole _secondo sport nazionale_ (ai meno degni va bene cadere dal più tradizionale pero) e armati di paracadute si trincerano dietro le solite smentite. L'aggravante è che Fester si mette a ridere mentre tranquillizza e smentisce, non riuscendo a nascondere il ghigno da furbetto. Nel quartierino (Milanello)intanto si intravede il profilo sinuoso del possibile sostituto, il cigno di Uthrecht Marco Van Basten. Il premio è la panchina del Milan: alla relativa lotteria dei rigori ammessi anche Allegri, Leonardo non ancora (ritenterà... pazientiamo il suo patentino di allenatore), Tassotti e Galli.

Sulla panchina dei Gobbi arriva Ciro Ferrara. E in due domeniche darà il via a un progetto importante, la prima partita la squadra capirà schemi e meccanismi dell'allenatore Napoletano (nel club della sua città Natale, dove nissciuno è fesso, ha fatto fagotto Edy Reja per far posto a Donadoni: risultati? no.), la seconda sarà il rompete le righe. Aspettando l'ovvia riconferma sarebbe un breve ciclo, va detto. Precari di lusso a sei zeri. C'è di peggio. (Dificile cavare il sangue dalle rape e contrastare la corrazzata inter con squadre raffazzonate). Dalle altre parti la solfa è più o meno la stessa: nei motori non potendo esonerare 1 allenatore si esonera il direttore della Formula 1 (un cialtrone apocalittico): all'ammutinamento prenderanno parte Renault, Ferrari ed altre scuderie pronte a prendere armi e bagagli in un nuovo campionato. Suggerisco che gli allenatori esonerati e parcheggiati vadano a guidare nel tristissimo campionato delle monoposto dei club (specie di formula 1, i più grandi team italiani e non ne hanno una, il Milan, l'Inter, il Manchester, il Real) assieme alle scuderie (forse) ex F1. Consoliamoci con la politica dove siamo il paese europeo con il più alto numero di partiti e partitini. Anzi a voler vedere c'è una panchina che scotta e i mister, nemmeno i più cerchiobottisti, ne azzeccano una. Silurati e speronati. Spogliatoi difficili. meglio soli che male accompagnati? Niente quisquilie. Ole secessioni, federalismo. A ciascuno il suo.

sabato 16 maggio 2009

Vergogna.

-Lasciate stare il re lucertola-
Biagio Antonacci che scippa l'inizio di Start Me Up degli Stones per una sua canzone, di cui il mondo avrebbe fatto volentieri a meno. Poi, ciliegina amarissima, quel cialtrone di Lapo Elkann in posa per una pubblicità (credo si trattasse di una marca di abbigliamento) esattamente come nelle mitiche foto di Jim Morrison. Perchè spodestare i miti?No words.Vergogna.

giovedì 14 maggio 2009

Heavy rotation

-Sui tormentoni e altri frutti (o malanni) di stagione-
L'estate ormai prossima porta inevitabilente la sua bella scia di tormentoni, canzoni anche un filo assurde che, inizialmente carine finiscono a un certo punto per stracciare gli zebedei. Tra gli ultimi bei tormentoni ricordo Crazy dei Gnarls Barkley, mentre spero che il tempo, galantuomo,( as usual) cancelli in noi ogni ricordo di porcherie come mambo number 5, chiwawa etc.
totoscommesse per questa stagione
Gruppo: The Virgins
Canzone: Rich Girls



Ps: Dal vivo son decisamente scarichi, purtroppo il video ufficiale su you tube non c'è. Comunque con gli effettoni da studio si ripigliano.

sabato 9 maggio 2009

Show Your Bones



-Dalla home page di msn leggo nelle news a random-

Riporto quasi testuale:Scheletro su marte. Complimenti per l'esca, una foto con tanto di indicazioni riuscitissima. L'immagine qui a fianco sta facendo il giro del web tra arditi anatomisti che cercano di ricostruire e identificare le fattezze e la struttura del presunto teschio alieno sulla superficie del pianeta rosso. A quanto pare un buontempone citato dal sito del Daily Mail ha addiritura snocciolato dati (pseudo) scientifici e si lancia in una spericolata intuizione: "lo scheletro è di 15 cm con 2 occhi a 5 cm di distanza fra loro. La capacità cranica è approssimativamente di 1400 cc e si intravede quella che sembra una piccola bocca appuntita, quindi è probabile che questa creatura sia carnivora." Storie pese insomma. L'ultima "foto" marziana che assomigliava a uno scheletro risaliva al 2006, ma risultò in seguito alterata. Quanto alla famosa 'Faccia su Marte', immortalata dalla sonda Viking 1 nel 1976, che mostrava le sembianze di un volto umano, fu spiegata con un contrasto di luce poi scomparso quando la stessa zona fu fotografata di nuovo. Comunque suggestiva mica poco. Bye

giovedì 7 maggio 2009

Yeah Yeah Yeahs live@Magazzini Generali



Location raccolta (leggasi angusta) i Magazzini Generali di Milano, ma proprio per questo la sicurezza del pienone è garantita anche per gli Yeah Yeah Yeahs, gruppo stranoto in Inghilterra e America ma nel bel paese ancora relegato nel backstage delle chart, il che a conti fatti non significa niente. Dei componenti della band due su tre sembrano personaggi da fumetto, la carismatica e intensa Karen O, cantante convincente e pazzoide, e il chitarrista dark Nick Zinner, in cabina di regia per altri gruppi di New York come i Tv On The Radio, mentre Brian Chase dietro le pelli della batteria è il più sobrio della formazione. Una scaletta che ha pescato equamente dai tre album in repertorio, (il primo Fever to Tell è del 2003, mentre dell'ultimo It's Blitz c'è una recensione su questo numero di Alta Fedeltà) con i singoli in bella mostra. A catalizzare le attenzioni è l'incendiaria ugola di Karen O che non passa in secondo piano rispetto alle sue mise improbabili, per la cronaca è salita sul palco con una specie di maschera luminosa rosa per Heads will roll: un verso della opener song (Dance untill you're dead) è quasi un dogma per lei, che esegue senza risparmiarsi come tutti del resto. Sopra la testa del batterista un gigantesco occhio azzurro identico a quello che campeggia sulla copertina del nuovo singolo, che nella parte più melodica e soft del concerto, è diventato una luna a rendere l'atmosfera più introspettive. Poche le ballad nell' ora abbondante di concerto come Maps e una splendida versione di Skeletrons, visto che Dull Life partita in sordina è finita bella carica. Sebbene appena uscito il testo di Zero è già conosciuto. Cheated Hearts e la schizofrenica Pin sono numeri d'alta scuola così come Gold Lion. Il Guardian scrisse di loro:" Potrebbero anche essere i ragazzi che avranno l'ultima parola". Rispetto a cosa o chi non è dato saperlo. A giudicare dall' intensità dell'esibizione gli Yeah Yeah Yeahs preferiscono i fatti al vuoto di certe affermazioni. Basta questo per fortuna.




Yeah Yeah Yeahs performing their hit Gold Lion

martedì 5 maggio 2009

Ieri @ Magazzini Generali (MI)

Io e Valeria Bilello stupenda vee jay di All Music.