domenica 30 novembre 2008

The White Keys



Alicia Keys musa stupenda. Jack White genio, e in quanto tale un pò pigro, hanno dato vita ad un duetto inedito. La Keys tira fuori le unghie e graffia, lui mitraglia riff secchi e potenti. Sentendo la canzone, peraltro impreziosita da un video bello fumettoso, vien quasi da sperare in un ipotetica (ma aihmè improbabile) joint venture musicale tra i 2. Ne verrebbero fuori delle belle. Ricordo che noi nel BelPaese(...) ci siamo appena liberati dalle tossine per il duetto Tatangelo plus Giggi. Duetti plastici ( come quello che coinvolge la ragazza di periferia de' noatri),ed altri invece veri (come qua sopra, dove il rocker e la sinuosa cantante di Fallin e No One sembrano fronteggiarsi tra un acuto e un rullo di batteria) Talmente veri e carichi di pathos da sembrare quasi duelli. Tra moglie e marito non mettere il dito (ne una microspia), nemmeno se ti chiami Bond, potrebbe venir fuori un Casino Royale.
A presto carbonari!

giovedì 27 novembre 2008

Kind of Blur

Il NME, noto magazine musicale inglese, rivela che nel 2009 i Blur affronteranno una reunion _ su basi solide stavolta_ comprendente la line up originale e quindi, anche il chitarrista Graham Coxon(il giallo). Tra l' altro, autore di album chitarrosi e belli punk,consiglio già che ci sono, lo stupendo Love travels at illegal speeds.

Nonostante l'aiuto in fase di missaggio da parte di Fat Boy Slim (vedi la traccia Crazy Beat), l' ultimo lavoro Think Tank non ha fatto centro ed è stato accolto tiepidamente dal pubblico e da parte della critica. Da allora_era il 2002_ Damon Albarn ne ha fatte di ogni: prima con i Gorillaz e poi con un gruppo, grandiosamente mesto e malinconico, che risponde al nome di The Good, The Bad and the Queen. Pavone com'è Damon è senza dubbio The Queen all' interno della formazione (comprendente un mago delle percussioni, l' ex bassista dei Clash e il secondo chitarrista dei Verve) e ha lasciato ai compagni del progetto i rimanenti appellativi morriconiani. Nel frattempo gli altri Blur non sono certo rimasti con le mani in mano: il bassista(il blu) è diventato un produttore di formaggi (?!); il batterista(il rosa) bazzica ancora in ambito musicale, dopo aver intrapreso e mollato una carriera politica locale a tempo di record.
Che bello quando si parlava di guerra del Brit Pop e le due corazzate buttavano fuori contemporaneamente singoloni della Madonna come Country House (Blur) e Roll with it (Oasis). Miss the old days!!!
Loro direbbero Modern life is rubbish...


http://www.nme.com/news/blur/41282

martedì 25 novembre 2008

Paga da bere!

Dr Pepper 'fregata' dai Guns N'Roses: una lattina gratis per tutti

Alcuni mesi fa l'azienda Dr Pepper, produttrice del famoso soft-drink, con abile mossa pubblicitaria aveva annunciato che, se i Guns N'Roses avessero pubblicato il rimandatissimo album "Chinese democracy" entro la fine del 2008, avrebbe regalato una lattina del suo prodotto "ad ogni americano". L'azienda contava sul fatto che Axl Rose e soci, continuando a procrastinare, avrebbero rimandato il disco perlomeno al 2009. E invece è stata presa in contropiede: l'album, come riportato, uscirà alla fine del prossimo mese. La campagna della frizzante bibita era stata accompagnata, negli USA, da una dichiarazione che suonava così: “Per Dr Pepper c’è voluta un po’ di pazienza per perfezionare lo speciale mix di 23 ingredienti, quindi capiamo perfettamente e simpatizziamo con la richiesta di Axl che vi sia perfezione, una perfezione che va oltre un normale album. E sappiamo che, una volta pubblicato, la gente lo chiamerà ‘un Dr Pepper per le orecchie’ perché sarà sicuramente una mistura rinfrescante di suoni ricchi e audaci: un vero classico istantaneo”. Il classico istantaneo ora si chiama promessa da onorare. L'azienda rende noto che, il giorno della pubblicazione dell'album, chi andrà sul sito del drink potrà stampare un coupon col quale, presentandosi in un negozio che vende Dr Pepper, si potrà avere una lattina gratis. Probabilmente la dirigenza, basata in Texas, spera che solo una piccola parte dei 305 milioni di cittadini statunitensi si ricorderà di quella promessa.

Fonte: http://www.rockol.it/

venerdì 21 novembre 2008

High Times: Grunge

Questa vorrebbe essere la playlist definitiva del sottoscritto frutto di anni di frequentazioni soniche con amici tossici e non, da Seattle e non (ovviamente parlando di musica non esiste_perfortuna_ niente di definitivo e assoluto). Non è stato facile, ho già dei pentimenti per le escluse comunque riporto papale papale:


  1. Smashing pumpkins Drown

  2. Smashing Pumpkins Ava Adore

  3. Alice in Chains Got me Wrong (unplugged version)

  4. Alice In chains Would?

  5. Soundgarden Black Hole Sun

  6. Soundgarden Pretty Noose

  7. Nirvana In Bloom

  8. Nirvana Come as you are

  9. Screaming Trees Dollar Bill

  10. Screaming Trees Nearly lost you

  11. Pearl Jam Porch

  12. Pearl Jam Yellow Ledbetter

  13. Jane' s addiction Ocean Size

  14. Jane' s addiction Jane Says

  15. Mad Season River of deceit

  16. Mad Season Above

  17. Pearl Jam Arc

  18. Temple of The Dog Say hello 2 heaven

  19. Smashing Pumpkins Untitled

  20. Chris Cornell Seasons

martedì 18 novembre 2008

Interviste (im)possibili



Grandi grandi fratelli Gallagher, questo siparietto tra fratelli coltelli stramerita! Noel è un IDOLO... 2 febbraio Datch Forum di Milano... Oasis plus special guest Kasabian: tanta roba!!!

giovedì 13 novembre 2008

-10 alla democrazia cinese!


I Guns dei giorni belli alle prese con Wild Horses degli Stones



Una cover da accendini accesi come questa merita un ascolto in religioso silenzio. L' unica cosa se quel Fresh di Axl e la mia prof di matematica delle medie non entravano sul finale era meglio. Opinioni ovvio...


martedì 11 novembre 2008

Magic Pie

Questa pausa forzata dal blog mi sta enormemente su. Disperso tra le pieghe dei server di gestori telefonici bracconieri, vorrei essere barricardiero e liberarmi di barriere e barricate webbiane. Vorrei campionare la voce di Capezzone/Marcorè nel suo slogan Nonvabbbene e mandarla in loop continuo agli omini dei vari call center (esecutori incolpevoli, vittime, questo va detto). Mio malgrado resto ostaggio in mano a una task force di professionisti i quali (parlo delle super menti di Tele2marroni e Telecominciaacacciareilgrano)devono ridarmi internet, non posso fare altro che aspettare. Morale della favola agisco come un carbonaro, di sfruso; ora per esempio,scrivo dal pc di una amica misericordiosa, God Bless You woman!!! Mi sto impallando di roba da pubblicare, ma adesso come adesso sono incerto dopo una miriade di opzioni e possibilità allettanti. La prima: parlare dell’ ultimo dei Negrita Hell Dorado, album un gradone sotto al precedente stupendo, latino, cosmopolita e multicolore, L' uomo sogna di Volare (8teschi pieni). Nella sezione Bar Sport cascavano a faggiuolo post sulle figurine che fanno gol, arricchendo un campionato_ finalmente_ imprevedibile e accattivante. Sarò telegrafico : grandi Del Piero, Milito el principe dei fantagol. Grandissimo Tiago, visto che è tornato a giocare e bene tra i gobbi? Personaggio, per davvero e in positivo. Vorrei scrivere delicate e ammirevoli parole indirizzate alla musa della settimana: Gabriella Climi (bellissima nel nuovo video). Parlare dei clamorosi ritorni di AC DC e di Metallica mi alletta, ma effettivamente sono quasi fuori tempo massimo. I famosi (anzi fumosi) dieci giorni cui ha fatto riferimento l’ operatore telefonico assumono una connotazione sinistra e non riescono a nascondere gli scricchiolii macabri di tempi di attesa lunghissimi. Se non altro con l' attesa per Chinese Democracy quasi agli sgoccioli, posso averne un'altra ben più fastidiosa. Bella roba! Intanto scrivo alcune outtakes per questo blog che avranno una loro etichetta apposita sotto la quale radunare le idee, unire gli sforzi o incrociare le lame se incoerenti e slegate tra loro. Le fette di una torta Magica, (Magic Pie è anche il titolo di una canzone degli Oasis, da riscoprire). Spero che non risulti indigesta...
A presto Carbonari!

mercoledì 5 novembre 2008

Land of Hope and Dreams2

Barack Obama ha vinto, confermando quanto gli exit pools andavano dicendo da parecchio tempo. Per quanto bravo nella condotta della campagna elettorale John Mc Cain non è riuscito a colmare l' enorme divario dal suo avversario. Compito ingrato, se l' eredità che il tuo partito e il Presidente uscente lascia in dote è drammatica. A nulla è servito l' exile on main street di Bush durante la campagna elettorale: molto spesso assente e volutamente costretto ad un low profile per cercare di ridurre agli occhi degli elettori l' imparentamento, nascosto quasi a intonare l' adagio occhio non vede cuore non duole. Oltreoceano e non solo, la memoria lunga rimane (il Texano è il presidente col più basso gradimento della storia). Lezione di stile e di democrazia quella dello sconfitto Mc Cain che con dignità, orgoglio e compostezza ha accolto il verdetto dichiarandosi onorato per aver servito il paese.Tuttavia era sbagliato associare il veterano del Vietnam con George: il primo, pur avendone accettato l' endorsement ha sempre rivendicato la propria posizione di cane sciolto, di outsider all' interno del Republican Party. Per rispondere al wind of change di queste elezioni serviva la novità, bisognava invertire la rotta con simboli forti, personificazioni del cambiamento, figure a cui Joe the Plumber o chicchessia potessero fare sicuro affidamento. Servivano characters, ben delineati, dal profilo netto e chiaro. Essendo Mc Cain il cavallo migliore nella scuderia Repubblicana, scelto per la sua determinazione, per l' esperienza ha cercato di intercettare i voti dell' elettorato democratico pro Hillary deluso dopo l' esito delle primarie. Sarah Palin, la novità, era l' avatar dell Hilarismo di destra, una donna come vice presidente del più importante uomo del mondo. Niente da fare. Hanno ceduto il passo, caduti come birilli dallo strike di Obama nel suo boowling: l' America.
L' esito parla chiaro il linguaggio della meritocrazia, tanto caro a quella meglio gioventù americana che ce l' ha fatta , così come il senatore nero, prima a lavorare nello staff di Clinton poi, qualche anno fa, a muovere lo scacchiere per John Kerry, il candidato democratico nella scorsa tornata elettorale. Obama ha corretto il tiro la dove il predecessore dem fallì: mai effettivamente in sintonia con la gente, enigmatico, mai nelle corde dell elettorato giovane nonostante gli sforzi profusi dalla campagna Vote for Change promossa tra gli altri da Pearl Jam, Bruce Springsteen, R.E.M., Dave Matthews Band etc... Un giovane americano non tollera scivoloni maldestri come il suo: "adoro guardarmi il football sorseggiando una bella birra calda e mangiando una pizza fredda". Peccato veniale, direte voi, ovvio, c'è ben di peggio. Però quel suo sforzarsi di piacere ad ogni costo e forse il freddo (e malcelato) distacco con cui portò avanti la propria campagna gli furono fatali: assieme al fatto che molti dei giovani che andarono al Vote for Change Tour quella mattina rimasero bellamente a casa. Un cocktail, per l' appunto fatale. Quando il partito si risvegliò dalle illusioni, stravolto per la pacca presa e lo star system democratico capì che la casa bianca sarebbe rimasta ancora inospitale per i propri colori, gli strateghi iniziarono a cercare il volto nuovo, ad autoimporre una scarica di elettroshock al loro interno, a ricompattare le fila.Il tempo, galantuomo, designò l' uomo giusto per dare il via alla rivincita. Una rivincita che parte da lontano, quindi. Oggi sembra di rivivere il sogno di M.L. King, 40 anni dopo... Ora speriamo che i sogni diventino realtà e non si trasformino in incubi.. le promesse sono state fatte, il patriottismo, la gente, le folle hanno avuto la loro dose di appagamento teorico. Adesso che siamo, ancora contenti e felici, tutti gli Obama de noatri e gli ex lacchè di Giorgio si riempiono la bocca di Obamismo e di affinità elettive e attitudinali palesi solo nella loro immaginazione_ ma nella realtà dei fatti diametralmente opposte_ per non dire quasi avverse, svegliamoci dal sogno, subito dopo il periodo di torpore rappresentato dall' interregno Bush/Obama, dall avvicendamento, dal passaggio di testimone e di consegne. Le gatte da pelare sono tante, le patate incandescenti abbondano e le Cassandre che hanno sbandierato fedeltà a Barack potrebbero (abbinandosi ai vari Giano bifronte del' opinione pubblica) strillare subito quello che non va. He's just a man, ricordarlo è opportuno, non è San Francesco ne Chuck Norris( il quale potrebbe da solo risolvere i problemi del mondo a colpi di Kung Foo, magari con la consulenza di Mc Gyver, di Steven Segall e di altri last action hero del nuovo mondo). Ha bisogno di tempo e a mio avviso di allontanarsi il più in fretta possibile dal sensazionalismo di questa campagna elettorale. Ora parleranno i fatti. Grazie a lui l' Amorica ha la possibilità di svoltare, per davvero.
This is history: right here, right now.

martedì 4 novembre 2008

The Final Coutdown

lunedì 3 novembre 2008

Land of Hope and Dreams

sabato 1 novembre 2008

The importance of being Rock

Ernesto nel frattempo si è dato

L' importanza di essere genuinamente caciaroni, cafoni ma con gusto. Mentre porcate e amenità varie tentavano di rovinare gli ascolti dell' estate appena trascorsa Mr. Kid Rock da Detroit, la città con la fama peggiore d America cosa fa? Con tutta la semplicità e la naturalezza di questo mondo prende due songs da PAURA, le fonde e ti fa il pezzone. Radiofonico allo spasmo, adatto per guidare e per giri con amici, fidanzata etc etc. All summer long è radiofonica, stupenda, bella senza paranoie, senza se e ma. E' da ripescare per svariati motivi:
  • nonostante gli ascolti a ripetizione non sfiorisce, non appassisce e hai ancora voglia di sentirla
  • prende il meglio di due grandissime canzoni dei 70: Sweet Home Alabama dei Lynyrd Skynyrd e Werewolwes of London di Warren Zavon
  • In ambito di heavy rotation è l' esempio di un alternativa ai dari, poi ovvio se i gggiovani rimangono a sentire wale wale storiacce loro
  • e soprattutto perché in tempi di vacche magre per la creatività e le idee non si arrampica a cercare suoni inediti che il più delle volte per scarsità di ispirazione, possono sembrare stantii, triti e ritriti
Niente di tutto questo. E' un pezzo paranoia free. premetto che non sono un fan di Kid Rock e di lui conosco principalmente le zarrissime cronache amorose: il matrimonio lampo con Pamela Anderson e la rissa col batterista dei Motley Crue Tommy Lee, ovvero l' altra fiamma dell ex bagnina di Baywatch.Comunque tornando sui nostri passi cerchiamo di capire il personaggio. Giustamente stanco del cliché di un certo hard rock new metal dove stava per diventare una macchietta, e stanco di suoni che, anche per motivi anagrafici non sentiva più suoi, ha fatto un inversione di marcia e si è buttato nella riproposizione patinata (ma con gusto) di suoni country e sudisti accompagnate da dosi di massiccio rock senza tanti fronzoli. Ad esempio, Down in New Orleans non sfigurerebbe nella colonna sonora dei Blues Brothers. Rock n roll Jesus, l' ultimo album, ne sintetizza appieno l' estetica e la visione delle cose: atteggiamento bonario ma sopra le righe, per questo shouter finto cattivo( oddio...forse non troppo finto, visto che il 22 ottobre 2007 è stato arrestato per rissa in un ristorante di Atlanta). Sotto la canottiera tamarra e il grigno sgruso c'è anche altro. Facendo un paragone politico attirerebbe i voti della middle class americana, dei ggiovani (e dei giovani vecchi) che lavorano nei fast food et similia, quelli un attimo ai margini, ma senza essere outsider. Potrebbe tranquillamente essere il tipo con tatuato addosso il core de mamma per capirci.E qui andiamo ad esplorare il novo singolo Roll on, una bella ballata che si sporca di un grasso sax sul finale e con dei cori fatti apposta per imprimersi nella mente già dal primo ascolto. Nel video l' uomo se ne gira con la cadillack(evvai di cliché). Resta il fatto che ascoltando l' ultimo (onesto) album senza lode e senza infamia, strappa comunque qualche consenso nella parte più bluesy, contry soul dell lavoro. Le voci, i fiati e il wah wah fanno da tappeto per l' explicit lirycs di Kid Rock, esplicite e per usare uno slogan da industria dell auto di Detroit, sono un usato sicuro. Half your age, impreziosita da piano, violini e urletti da saloon western è country al 100% e ad un certo punto la batteria ripete l' intro di Chelsea Dagger dei The Fratellis(?!). Invece la piacevole Blue Jeans and a Rosary ricorda tremendamente Picture: il duetto di Rock con la bellissima Sheryl Crow. Pe finire, When You love someone parte con un banjo e un hammond e poi sfocia in un sound molto caro ai Black Crowes di Thorn in my Pride. Qualche diecina di minuti senza pensieri. Non è un rock che vuole salvare il mondo, vuole solamente divertire qualcun altro oltre agli alligatori che nuotano nelle torbide acque delle terra natia del nostro. Rivaluto un ex cialtrone.