giovedì 26 maggio 2011

Negrita: Luna

Tu non lo sai quanto mi piace, non lo sai
Quando ti perdi a fare finta di essere
Semplice, calma, morbida

Come un mistero da decifrare
Tu sei la luna ancora da esplorare
Aspettami voglio salire lassù

e non tornare più, non tornare più

Ti vedo trasformare lacrime in coriandoli
Con un bicchiere in mano mi ritrovo qui a scoprire
Lucida, splendida, serenità

E ridi ancora, mi aiuta a respirare
Bianco aquilone che gioca con il sole
Aspettami voglio salire lassù

e non tornare più

L'estate un sentimento
E' caldo anche d'inverno

Aspettami voglio salire lassù

e non tornare più

mercoledì 25 maggio 2011

Hole: Nobody's Daughter (Ripescaggio)

Riportare indietro l'orologio alla fine/ metà degli anni Novanta, quando con il suo gruppo, e grazie alla luce riflessa dell'illustrissimo marito ( Kurt Cobain, non serve ricordare il curriculum, basta il nome no??? ) macinava un successo dietro l'altro. A qualche mese dall'uscita del disco possiamo dire che la missione è riuscita solo a metà. Prima la notizia cattiva: (soprattutto per lei) il disco ha venduto poco. Le buone nuove sono di più ( e il motivo per cui consiglio di recuperare questo Lp), e cioè almeno 9 delle 11 canzoni che compongono Nobody's Daughter. Dopo le ultime _disastrose_ prove soliste Courtney love è tornata in carreggiata rispolverando il brand delle Hole, quelle di Live Through This, Malibù e Celebrity Skin. Con l'aiuto di rodati songwriters del calibro del Pumpkin Billy Corgan (suo grande amico) e Linda Perry ha raccontato un altro momento della sua vita vissuta da sempre sotto i riflettori e in modo pericoloso, sempre in bilico tra l'autodistruzione e la voglia di rimettersi in gioco, nella speranza di controllare e sublimare quella fragilità che in definitiva è la sua vera ispirazione. Un disco perfetto a livello di produzione, e nonostante questo incredibilmente vero. Merito, come detto dei testi costruiti sulle contraddizioni, e sulla sregolatezza di cui è vittima. Si comincia con il grido di libertà (allo stesso tempo una richiesta d'aiuto) di Nobody's Daughter poi nei brani seguenti si continua parlando di arresa, rivincita, perdita e divertimento. Il power pop di Skinny Little Bitch con tanto di finale accelerato e urlo in extremis si avvicina ancora una volta ai Nirvana nei loro momenti più easy, Honey e Pacific Coast Higway sono due ballate griffate da Linda Perry (4 Non Blondes). Questo percorso catartico si chiude con la dichiarazione d'intenti di Never Go Hungry di un'artista inquieta. Tutti hanno diritto ad una seconda chance, perché non dovremmo darla a Courtney?

sabato 21 maggio 2011

Blocco dello scrittore?

lunedì 16 maggio 2011

Destinati a perdersi

Il primo flash back: spiaggia, estate, mare. Tutto bene. Il secondo (stavolta si gioca in casa): Ancora in estate, musica della madonna ma qualcosa non va ci siamo incazzati perché non capivamo cosa fosse. Il terzo deja vù è appena successo.

domenica 15 maggio 2011

Prince: The moonwalker

giovedì 12 maggio 2011

The Rolling Stones: Tattoo You

Tattoo You è l'ultimo capolavoro targato Stones, l'ultimo guizzo della band prima della crisi degli anni '80, una crisi che, una volta terminata, rese il rapporto tra Jagger e Richards molto più asettico e meramente professionale. Undercover, il follower di TattooYou era _ per stessa ammissione del gruppo – un disco sbilanciato, registrato in fretta e controvoglia alla pari di Dirty Work (1985): il tentativo, imposto da Mick, di rendere il sound del gruppo più in linea con le mode del periodo. Chiarito il momento storico nella pluridecennale carriera delle pietre rotolant,i è giusto soffermarsi su Tatoo You: anch'esso registrato al volo recuperando materiale e vecchi riff dai lavori precedenti, ma che materiale! Outtake e idee che giravano da tempo sono state plasmate, ripensate, stravolte ottenendo un risultato sorprendente, basta pensare a Start Me Up, l'ultimo anthem assoluto degli Stones, nato da un ritmo reggae e diventato un classico inamovibile negli show della band. La prima parte di Tattoo è quella più rock e contiene ottimi spunti come Hang Fire (... in the sweet old family where I come from, nobody ever works, we always get stoned... we hang fire). Slave propone altre “explicit lyrics”, marchio di fabbrica di Jagger. Decisamente più tranquilla la seconda metà del disco, infarcita di ballad, dove Sir.Mick si concede più volte al cantato in falsetto. Worried About You (nel video Jagger era al piano con accanto una bottiglia di Jack Daniels) parte in sordina, e cresce costantemente con il cantato che diventa più graffiante. Tops e la solare Waiting on a Friend completano il capolavoro della maturità degli Stones. Archiviato con un sontuoso tour il capitolo Tatoo You, ci sarà ancora spazio per alcuni colpi di coda in studio, ma da qui in avanti è nei concerti che rivivrà il mito degli Stones.