giovedì 12 maggio 2011

The Rolling Stones: Tattoo You

Tattoo You è l'ultimo capolavoro targato Stones, l'ultimo guizzo della band prima della crisi degli anni '80, una crisi che, una volta terminata, rese il rapporto tra Jagger e Richards molto più asettico e meramente professionale. Undercover, il follower di TattooYou era _ per stessa ammissione del gruppo – un disco sbilanciato, registrato in fretta e controvoglia alla pari di Dirty Work (1985): il tentativo, imposto da Mick, di rendere il sound del gruppo più in linea con le mode del periodo. Chiarito il momento storico nella pluridecennale carriera delle pietre rotolant,i è giusto soffermarsi su Tatoo You: anch'esso registrato al volo recuperando materiale e vecchi riff dai lavori precedenti, ma che materiale! Outtake e idee che giravano da tempo sono state plasmate, ripensate, stravolte ottenendo un risultato sorprendente, basta pensare a Start Me Up, l'ultimo anthem assoluto degli Stones, nato da un ritmo reggae e diventato un classico inamovibile negli show della band. La prima parte di Tattoo è quella più rock e contiene ottimi spunti come Hang Fire (... in the sweet old family where I come from, nobody ever works, we always get stoned... we hang fire). Slave propone altre “explicit lyrics”, marchio di fabbrica di Jagger. Decisamente più tranquilla la seconda metà del disco, infarcita di ballad, dove Sir.Mick si concede più volte al cantato in falsetto. Worried About You (nel video Jagger era al piano con accanto una bottiglia di Jack Daniels) parte in sordina, e cresce costantemente con il cantato che diventa più graffiante. Tops e la solare Waiting on a Friend completano il capolavoro della maturità degli Stones. Archiviato con un sontuoso tour il capitolo Tatoo You, ci sarà ancora spazio per alcuni colpi di coda in studio, ma da qui in avanti è nei concerti che rivivrà il mito degli Stones.

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