giovedì 29 aprile 2010

Mondo Cane: Il Cielo in una Stanza.

-Questa è classe ragazzi-


Mondo Cane (!!!!): Mike Patton è un genio.

mercoledì 28 aprile 2010

Dum Dum Girls: I Will Be

Ascoltando I will be mi sono chiesto quanto il lo-fi sia un alibi al giorno d'oggi. Suonare alla cazzo può anche andar bene, ma troppo spesso i gruppi che ostentano la sopracitata attitudine risultano monocordi e alla lunga indigesti. Qui (e non poteva essere altrimenti) siamo addirittura in presenza di una copertina _resistibile_ in ossequio al genere. I will be esordio per la formazione tutta al femminile capitanata dalla cantante e chitarrista Dee Dee unisce il punk più morbido e "suonato male" a sporadici momenti contemplativi, come nella suadente Rest of our lives. Ci sono anche classici giri di rock'n'roll eseguiti con una tecnica a dir poco primitiva (Bhang bhang). Funziona meglio dove le losangeline smettono di cercare a tutti i costi il pezzo per la prossima colonna sonora di Tarantino, preferendo guardare in direzione opposta rispetto al rock sgangherato ed elementare (Oh mein m) proposto nei rimanenti tre quarti del lavoro. Baby don't go corteggia Cat Power, con la voce di Dee Dee che si sdoppia su un accompagnamento di chitarra minimale. Il testo è altrettanto basico e quasi disarmante per la sua naivité. Poi leggendo tra le note dell'album si scopre la dedica alla madre scomparsa della cantante, allora I will be assume un valore diverso, e ogni volta che si sente "baby" (capita di frequente) si può scegliere tra la classica iconografia da "lessico rokettaro da bamboline con la chitarra" oppure, immaginare un livello di comunicazione più profondo. Nonostante tutto, I will be non aiuta a capire quanto il lo fi sia un pregio e quanto una scusa. Mi hanno fregato.

sabato 24 aprile 2010

Litfiba: Sole Nero

Il sound ricorda quello di A denti stretti, anche se l'insieme mi lascia un pò perplesso. D'accordo, è il primo pezzo registrato assieme da Piero e Ghigo dal lontano 1999 (http://www.youtube.com/watch?v=fH4bXKx0NqU) però... speriamo sia solo una fase di rodaggio e che si scongiuri _almeno per quanto riguarda l'attività in studio (visto che dal vivo sono ancora cazzuti) l'accanimento artistico-creativo.
Molti, troppi dubbi a riguardo.

mercoledì 21 aprile 2010

Broken Social Scene: Forgiveness rock record

Bello è bello il nuovo dei Broken Social Scene: Forgiveness Rock Record. Comincia bene, e se possibile migliora con gli ascolti, prerogativa sempre più rara oggigiorno. Un disco che, vivaddio, mantiene quel “non finito” e tipico senso di work in progress lontano da qualsiasi pianificazione a tavolino e tanto caro alla formazione canadese, inafferrabile bestaccia a più teste (le principali rimangono ancora Brendan Canning, Justin Perrow e Kevin Draw). Poi a conti fatti il loro bluff dura poco: si sa che i nostri non lasciano tutto al caso, nonostante le apparenze (ecco perché in cabina di regia si è seduto John McEntire producer di Tortoise e The Sea and Cake). Forgiveness rock music è un caleidoscopio di generi e atittudini. Dal pop raffinato dell'iniziale World Sick all'inquieta Chase Scene, tremendamente anni '80, almeno fino al crescendo finale di fiati. Texico Bitches va consigliata per alcune piccole intuizioni ritmiche, al di la delle atmosfere alt.pop sbandierate ai 4 venti senza troppi indugi. D'altronde, rimanendo in tema, i BSS di convenevoli ne hanno davvero pochi alla faccia di certi assiomi cristallizzati dello show biz. Forced to love ha un buon groove e qualche chitarra che finalmente si fa sentire bene. Poi tanto per stordire ancora il (fortunato) ascoltatore ecco i synth dell'eterea All to all o di Sentimental X's. Insomma si impone il track by track per la varietà delle soluzioni proposte (date un ascolto alla piacevolissima Water in Hell). Qualcosa sfugge al controllo, come nel leggero calypso Higway slippery jam _che cerca difficili intersezioni tra word music abbozzata, blues e rock e rischia di perdersi un pò a differenza di Me and my hand, terra di mezzo tra i BSS e Ryan Adams. Con Forgiveness Rock Music si va sul sicuro: buona la prima.

martedì 20 aprile 2010

A song for lovers

Non poteva più funzionare. La loro canzone alla fine era diventata Spin the black circle dei Pearl Jam. Scritta e suonata da qualcuno incazzato per davvero, esattamente come loro.

lunedì 19 aprile 2010

300



Time is on my side: con calcolo macchiavellico mi sono astenuto dal pubblicare post per qualche giorno, l'obbiettivo_presto detto_ del sottoscritto consisteva nel far combaciare il giorno del mio compleanno con i 300 post pubblicati su The Raconteur. Grazie ai fedelissimi, a chi sbircia ogni tanto, a tutti. Fate partire il video (che segue a ruota il post sui 200) e avrete anche voi un bel regalo.

Love is noise.

giovedì 15 aprile 2010

Ciao Raimondo.


martedì 13 aprile 2010

Questa la volevo davvero...


Gli Stones originali: con un certo orgoglio posto (un momento: posto?!?? Non mi abituerò mai a questa espressione...) un regalo che mi sono fatto @ Camden Town....

lunedì 12 aprile 2010

Eterni incompresi.

Giusto per completare la panoramica dei gruppi Brit Pop degli anni belli, e per informarvi (ammesso che non lo sappiate già, o più probabilmente _stronzi!_ che non vi importi nulla):

  • I Blur pubblicheranno un nuovo singolo in edizione limitatissima (la tiratura prevista si aggira attorno al migliaio di copie) in occasione del Record Store Day, importante iniziativa di supporto ai negozi di dischi
  • I Supergrass, nel video qui sotto si scioglieranno dopo un mini tour europeo per le solite "divergenze artistiche bla bla...", in teoria dovrebbe ancora uscire l'ultimo Release the drones, epitaffio della loro carriera discografica. Notizia di cui mi dispiaccio assai.
  • Richard Aschcroft suonerà in Italia il 5 giugno in Piazza del Plebiscito ad Ancona per presentare il suo nuovo progetto solista intitolato Redemption.


venerdì 9 aprile 2010

Oasis: Time Flies 1994-2009


Tutti i singoli degli Oasis, da Supersonic a Falling down passando per Wonderwall, All around the world, Stand by me e Lyla racchiusi in questa meravigliosa raccolta che uscirà in Italia il prossimo 14 giugno. In copertina una foto scattata nel 1996 durante una delle due date a Knebworth Park, con oltre 250.000 spettatori.
Live forever.

mercoledì 7 aprile 2010

Slash:Slash

La prima buona notizia è che il riccioluto los(t)angelino non ha chiamato il suo debutto da solista "Slash & Friends". La seconda che il disco non solo ha evitato uno dei titoli più banali e insulsi della recente storia rock n roll, ma è pure bello. Schizofrenico come conviene ad un album di duetti_zona franca dove concedersi il lusso della disomogeneità tra una canzone e l'altra, senza il bisogno di un filo conduttore_ bazzica con nonchalance lungo la strada maestra del rock vicino all'hard dei bei tempi, senza omettere anche episodi più leggeri e radio oriented. E' il caso di Promise con Chris Cornell, power pop efficace (a differenza dell'imbarazzante pastiche dell'ex Soundgarden con Timbaland) che fa il paio con Gotten, duetto con Adam Levine dei Maroon 5. Più di Ghost,mid tempo insipido che apre le danze con Ian Astbury e il vecchio Gunners Izzy Stradlin, merita la cazzuta Watch This, composizione strumentale con Dave Grohl e Duff McKagan a formare una sezione ritmica da brividi. L'acceleratore rimane schiacciato nella trascinante Nothing to say, infarcita di riferimenti amari e velenosi per l'ex socio Axl Rose. Complimenti a Slash per il blues poderoso di By the Sword e per aver nobilitato Fergie con una canzone finalmente degna di tale nome (Beautiful dangerous), Myles Kennedy, chiamato a interpretare Starlight e Back From Cali si conferma una delle voci più interessanti (e meno considerate) del panorama hard rock. We're All Gonna Die, collaborazione tra Slash e Iggy Pop è l'epitaffio per un album estemporaneo nella carriera del chitarrista, ma paradossalmente migliore rispetto alle ultime deludenti prove dell'axeman assieme ai Velvet Revolver.

Al link allegato http://music.aol.com/new-releases-full-cds/#/2 è possibile ascoltare in streaming tutto l'album. Cheers...

sabato 3 aprile 2010

Dubbio amletico...


Troppi concerti per l'estate alle porte, bisogna fare una scrematura purtroppo, prendete l'HJF: da una parte Cranberries (potrei farne a meno), poi Stereophonics e Aerosmith che, il prossimo 3 luglio, saliranno sul palco del fesival rock più blasonato d'Italia; dall'altra _sempre all'interno della rediviva manifestazione_ (3 giorni dopo) una carrettata di gente: Pearl Jam, Ben Harper, Skunk Anansie, Wolfmother, Gossip. What I have to do?

That's the question my dear skeletron...

(Ps:il taglio di capelli dell'Amleto non corrisponde a quello dell'autore di questo blog n.d.r.)

venerdì 2 aprile 2010

The Stone Roses: I wanna be adored, just perfect.

-Una liturgia sonica-

I don't have to sell my soul
he's already in me
I don't need to sell my soul
He's already in me

I wanna be adored
I wanna be adored...

giovedì 1 aprile 2010

One year ago...