mercoledì 21 aprile 2010

Broken Social Scene: Forgiveness rock record

Bello è bello il nuovo dei Broken Social Scene: Forgiveness Rock Record. Comincia bene, e se possibile migliora con gli ascolti, prerogativa sempre più rara oggigiorno. Un disco che, vivaddio, mantiene quel “non finito” e tipico senso di work in progress lontano da qualsiasi pianificazione a tavolino e tanto caro alla formazione canadese, inafferrabile bestaccia a più teste (le principali rimangono ancora Brendan Canning, Justin Perrow e Kevin Draw). Poi a conti fatti il loro bluff dura poco: si sa che i nostri non lasciano tutto al caso, nonostante le apparenze (ecco perché in cabina di regia si è seduto John McEntire producer di Tortoise e The Sea and Cake). Forgiveness rock music è un caleidoscopio di generi e atittudini. Dal pop raffinato dell'iniziale World Sick all'inquieta Chase Scene, tremendamente anni '80, almeno fino al crescendo finale di fiati. Texico Bitches va consigliata per alcune piccole intuizioni ritmiche, al di la delle atmosfere alt.pop sbandierate ai 4 venti senza troppi indugi. D'altronde, rimanendo in tema, i BSS di convenevoli ne hanno davvero pochi alla faccia di certi assiomi cristallizzati dello show biz. Forced to love ha un buon groove e qualche chitarra che finalmente si fa sentire bene. Poi tanto per stordire ancora il (fortunato) ascoltatore ecco i synth dell'eterea All to all o di Sentimental X's. Insomma si impone il track by track per la varietà delle soluzioni proposte (date un ascolto alla piacevolissima Water in Hell). Qualcosa sfugge al controllo, come nel leggero calypso Higway slippery jam _che cerca difficili intersezioni tra word music abbozzata, blues e rock e rischia di perdersi un pò a differenza di Me and my hand, terra di mezzo tra i BSS e Ryan Adams. Con Forgiveness Rock Music si va sul sicuro: buona la prima.

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