mercoledì 28 aprile 2010

Dum Dum Girls: I Will Be

Ascoltando I will be mi sono chiesto quanto il lo-fi sia un alibi al giorno d'oggi. Suonare alla cazzo può anche andar bene, ma troppo spesso i gruppi che ostentano la sopracitata attitudine risultano monocordi e alla lunga indigesti. Qui (e non poteva essere altrimenti) siamo addirittura in presenza di una copertina _resistibile_ in ossequio al genere. I will be esordio per la formazione tutta al femminile capitanata dalla cantante e chitarrista Dee Dee unisce il punk più morbido e "suonato male" a sporadici momenti contemplativi, come nella suadente Rest of our lives. Ci sono anche classici giri di rock'n'roll eseguiti con una tecnica a dir poco primitiva (Bhang bhang). Funziona meglio dove le losangeline smettono di cercare a tutti i costi il pezzo per la prossima colonna sonora di Tarantino, preferendo guardare in direzione opposta rispetto al rock sgangherato ed elementare (Oh mein m) proposto nei rimanenti tre quarti del lavoro. Baby don't go corteggia Cat Power, con la voce di Dee Dee che si sdoppia su un accompagnamento di chitarra minimale. Il testo è altrettanto basico e quasi disarmante per la sua naivité. Poi leggendo tra le note dell'album si scopre la dedica alla madre scomparsa della cantante, allora I will be assume un valore diverso, e ogni volta che si sente "baby" (capita di frequente) si può scegliere tra la classica iconografia da "lessico rokettaro da bamboline con la chitarra" oppure, immaginare un livello di comunicazione più profondo. Nonostante tutto, I will be non aiuta a capire quanto il lo fi sia un pregio e quanto una scusa. Mi hanno fregato.

Nessun commento: