Dream.

Da servire preferibilmente con i Cure di:
Without you
High
A letter to Elise
Pictures of you

C'è una terra di mezzo tra il sogno e la realtà di tutti i giorni _ammesso che esista e non sia solo uno squallido matrix. E poi c' è una dimensione fuori dal tempo, dall' attitudine eterea, oscura e solare assieme, se vogliamo stridente che appartiene ai Cure. In quel mondo dilatato e dai contorni sgranati si vivono emozioni differenti, sincere e un po' naif. C'è differenza tra un mestierante che arranca parole e un testo di Robert Smith. Eccome se c'è differenza. La voce pulita, che si incastra a quelle melodie profonde e blu. Ma è sempre il colore della speranza (con buona pace del verde...) La gioia di prepararsi per un appuntamento, un incontro con la futura (ipotetica) donna della vita. Sono canzoni d' amore e devozione al culto della bellezza, intrise di disarmante e ingenua speranza. Niente di più e di meno. Può essere una giornata di maggio o un tramonto d' autunno con chi vuoi bene. Qualche cazzata in compagnia. Oppure e qui ritorno sui miei passi da recidivo, un sogno di cui ricordi tutto (per filo e per segno) e da cui ti risvegli con una straordinaria sensazione di benessere che non ti molla per tutta la giornata. Sembra che anche Robert Smith si sia appena svegliato e coi capelli ancora arruffati scenda dal letto per dare dignità a quella carta su cui imprime i suoi pensieri. Le parole assumono la giusta quadratura, le vedi da una prospettiva fantasiosa, è una visione in potenza, non in atto. Quella dimensione magica e ahinoi impossibile da verificare in cui ci sarebbero solo bei finali, nessun contrattempo, dove non distingui quello che è accaduto veramente da quello che hai immaginato, in cui sei quasi onnipotente. Dove trovi il parcheggio subito, dove non esistono piccioni che cagano sulla macchina appena lavata e dove tutto sembra più bello del solito.
Quando 6 in pace con te stesso
Just Like Heaven.