martedì 3 febbraio 2009

Oasis live@Filaforum


You gotta make it happen!!!
Gli Oasis infiammano Milano. Cazzo che serata, risulto quasi sgrammaticato, sarà l' emozione, non so, ma il concerto di ieri sera è stato semplicemente spettacolare. Verso le sette e mezza io e la mia groupie entriamo al filaforum (che per inciso ha cambiato ancora nome, money talks!). Dicevo, entriamo e dopo aver dribblato due gonzi dormienti del servizio di sicurezza ci dirigiamo ai nostri scranni, i posti a sedere angusti e ripidi da far schifo ma non importa. Assolutamente no. Paninazzi d' ordinanza ascoltando i trascurabilissimi Twisted Wheel, autori di un rock grattuggiato monocorde e troppo strillato. Si sono fatti dimenticare con la stessa velocità con cui percuotevano le loro chitarre. Giusto il tempo del cambio palco e strumenti, qualche song nell' attesa, con Gimmie Shelter degli Stones ad addolcire l' attesa, poi il silenzio, le luci si spengono e parte Fuckin the bushes, un vero calcio in culo: gli Oasis salgono sul palco e parte il boato.

Quando aspetti anni per vedere il tuo gruppo preferito dal vivo, e poi ti ci trovi li, ti sembra di essere in una dimensione spazio temporale differente, hai una sensazione di stranimento della serie non ci credo, it' s not true, pizzicami etc etc, ma non sarà che ho bevuto una birra di troppo e in realtà sto sentendo gli Obesis (qui lo dico e qui lo nego, a quarantanni si mette su una cover band degli Oasis, per cui per quella data tutti pronti raga, io alla chitarra poi per il resto ve la giocate voi). No, no, è tutto vero, Our Kid (Liam) è in forma strepitosa e la scaletta è altrettanto vincente. Il trittico iniziale è bastato a farci sgolare tutti, Rock n roll star: un pezzo che rispecchia perfettamente l' attitudine di Liam di più non posso dire, vera rock n roll star dotato di carisma e di una presenza scenica pazzesca, quando gigioneggia col tamburello o più semplicemente quando sta immobile: 10... Il nuovo drummer Chris Sharrock è sugli scudi a picchiare come un fabbro introduce lo schock del fulmine, con la voce tagliente come su disco. A proposito, il cantato che aveva destato preoccupazione nei giorni di attesa della data milanese dal vivo rende tantissimo, e non ha avuto flessioni. La psichedelia dell' ultimo album Dig Out Your soul si presenta con To be where there's life, impreziosita da un sitar;mentre Waiting for the rapture è rock e cruda quanto basta. Con Cigarettes and Alchool tutto il palazzetto saltava... troppa grazia, probabilmente il miglior concerto del tour, con i nostri ispiratissimi ripeto, magari ad eccezione di Andy (il bassista un filo scazzato) comunque a compensare c' era Gem (second guitar) in palla. Le canzoni di Noel sono risultate molto fedeli alle versioni di studio, mi riferisco a The importance of being idle e Falling Down (tra l' altro prossimo singolo dell' album). Parlando sempre di pezzoni Noel dedica una bella versione chitarra e voce di Don' t look back in anger a Kakà ( Manchester City history). The Masterplan merita un capitolo a parte: gli archi che introducono il pezzo uniti agli accendini e ai led luminosi di digitali e altri accrocchi tecnologici hanno creato un atmosfera molto intima, magica portando agli stessi livelli di pathos raggiunti da Slide Away. Era da parecchi tour che i Gallagher non la proponevano e risentirla adesso è stata una gratificazione pazzesca. Io in questi riff ci credo davvero: di gruppi che ti dicono _come gattini attaccati agli zebedei_ che la vita fa schifo c'è ormai pieno il mondo, gli Oasis, invece carichi di rabbia della working class puntano a divertire, ad emozionare certo, ma nelle loro canzoni c'è sempre un senso di speranza, la possibilità di rivincita o anche più semplicemente la voglia di star bene. Mentre i (comunque grandi) Nirvana cantavano I Hate myself and i want to die gli Oasis rispondevano con Live forever. Due mondi opposti e io sposo senza ombra di dubbio la visione inglese. Una serata magica per un tour che finalmente ripropone Wonderwall con le acustiche, come nella meravigliosa versione presente su What' s the story morning glory. Il finale con Champagne supernova e poi I' m the walrus, cover di beatlesiana memoria riproposta in maniera acidissima è l' ultimo colpo di coda per una serata memorabile.
Supersonic.

Cigarettes and alchool

Is it my imagination

Or have I finally found something worth living for?

I was looking for some action

But all I found was cigarettes and alcohol

You could wait for a lifetime

To spend your days in the sunshine

You might as well do the white line

Cos when it comes on top . . .

You gotta make it happen!

Is it worth the aggravation

To find yourself a job when there's nothing worth working for?

It's a crazy situation

But all I need are cigarettes and alcohol!

You could wait for a lifetime

To spend your days in the sunshine

You might as well do the white line

Cos when it comes on top . . .


You gotta make it happen!

Ps a breve video della serata...




2 commenti:

Anonimo ha detto...

La groupie condivide con quanto scritto nel post!Ci sono pochi momenti nella vita, dove pur essendo in mezzo a migliaia di persone, tutto si spegne, e rimani solo tu, con la tua musica preferita, con il tuo gruppo preferito...cullandoti nella speranza che stiano suonando solo per le tue orecchie, il tu cuore...Fino a fartelo scoppiare di felicità!

costicols ha detto...

It' great... grandissima