sabato 21 marzo 2009

TheKillers live @ Filaforum

-"Paura e delirio” da Las Vegas-
Portare Las Vegas su un palco non è cosa semplice. Molti gruppi non avrebbero la sfrontatezza per coniugare con disinvoltura e senza macchiarsi di pacchianeria, scenografie 80’s con i suoni di quel decennio archiviato troppo in fretta come piatto e vuoto. The killers citando la new wave inglese e certo pop mainstream con classe, saranno citati a loro volta in futuro. Dopo la discreta esibizione del gruppo spalla, i Louis XIV e un rapido cambio palco, un imponente gioco di luci annuncia Human, celebre hit single (forse da troppo tempo) sulle radio di mezzo mondo. Il concerto durato un ora e mezza è stato ottimo, dal riff iniziale alla conclusiva When you were young. Significa che il gruppo ha sfornato una bella serie di hit, e cosa non da poco, sa stare sul palco. Durante Somebody told me – singolo lancio del fortunatissimo Hot fuss, il pubblico di un filaforum sold out da tempo (principalmente composto da ragazzi attorno ai 20/25 anni) saltava entusiasta. Stesso discorso anche per Mr. Brightside, inserito come terzo brano in scaletta. Muovendosi sul palco tra palme finte(!?) e il logo della band, un’ imponente K luminosa al centro della scena, il cantante Brandon Flowers ha dimostrato di essere un frontman coinvolgente e carismatico. Altrettanto bravi i suoi compari e non_ badate bene_ comprimari: il chitarrista Dave Keuning, il bassista Mark Stoemer e il batterista Ronnie Vannucci. Non è stato un “one man show” piuttosto un successo collettivo, esauriente bignami della loro produzione, in cui hanno trovato posto canzoni inaspettate, come Joy Ride impreziosita da un sax e perfino la trascurabile I can’t stay, entrambe tratte dall’ ultimo Day & Age. A metà concerto con All these things that I’ ve done tutti i presenti si sono uniti al cantante ripetendo il ritornello/slogan “ I’ve got a soul but I’ m not a soldier”: un momento emozionante. Giusto non dimenticarsi che anche l’ occhio ( e quindi visto l’ allestimento scenografico, il delirio) vuole la sua parte: ecco allora coriandoli e qualche scintilla, espolsa in senso letterale e non, con Smile like you mean it. Durante Bones sul maxischermo è stato proiettato l’ omonimo video di Tim Burton. In mezzo al delirio di cui sopra, i 4 di Las Vegas pensano anche alla “paura” di alcune perle oscure: Shadowplay cover dei Joy Division ed una B side, Tranquilize apologia dell’ inquietudine in musica.

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