domenica 27 dicembre 2009

Sweethead

Dai Queens of the stone age parte un nuovo side project. Alla notizia non ho gridato al miracolo, mentre, mea culpa, all'ascolto dell'lp mi sono ricreduto. Stavolta non centra il prezzemolino Joshua Homme ma il chitarrista delle regine Troy Van Leuween. Manca l'altro onnipresente Lanegan, che però si manifesta indirettamente "prestando" all'elegante rocker californiano, Eddie Nappi (con un passato da calciatore nel Genoa)e Norm Block, due musicisti della sua band. Stoner, punk, sporcato di blues, e all'occorrenza di una vaga attitudine pop che si sposa perfettamente con la voce e l'immagine di Serrina Sims. Bionda, bellissima, e soprattutto capace con la forza del suo cantato, sempre misurato e intelligente, di mettere quel qualcosa in più, rendendo gli episodi del disco meno scontati del previsto. Quel nonsocchè appunto che le spianerà la carriera nel mondo dell'alternative. Il sound dell'album è all'occorrenza "ostico" e impegnativo, oppure più aperto: ecco allora The Great Disruptors, splendida traccia che da un idea di come suonerebbero i Garbage se fossero meno patinati. Oppure le Hole di Courtney Love, troppo occupata a complicarsi la vita per accorgersi che il chitarrista delle regine ha tirato fuori dal cilindro una collega che potrebbe soffiarle il posto nel cuore di molti fans alla ricerca di donne incazzate (facili da trovare) ma che suonino in un gruppo rock e cantino belle canzoni (un po meno facile, non trovate?). Tourned our backs sembra uscire dal debutto degli Yeah Yeah Yeahs. Mica male per essere solo un passatempo.

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