giovedì 28 gennaio 2010

Blakroc

La puzza di conflitto d'interessi si sente lontano un miglio nelle rime del rapper Rza per Dollaz & Sense:"Rock ' n roll, I loose control and the Black Keys got so much soul", entusiasta di essere accompagnato per una volta da musicisti rock e non da loop e basi pre-registrate. Eppure, in questo caso l'mc può lanciarsi lo stesso in complimenti senza la paura di risultare gratuito o finto. L'autopromozione di cui sopra è giustificata. Blakroc (c'è da sforzarsi anche a scriverlo in questo modo, lottando contro la grammatica inglese che sposta e toglie c e k a piacimento) è uno dei migliori album dell'ultimo periodo, nato dalla collaborazione _apparentemente impossibile_ tra i blues rocker The Black Keys e Ludacris, Mos Def, Rza, Q-Tip: gente che bazzica ben altri lidi sonori. Stavolta hanno scelto di rivivere i fasti dell'old school, lasciando da parte quella degenerazione gangsta che sta rendendo l'hip hop americano sempre più simile a una macchietta ( è il caso di 50 cent, prigioniero del suo personaggio). Il modello a cui aspirano è quello tracciato lustri addietro da Aerosmith e Run Dmc con l'immortale Walk this way _la scintilla del crossover_ e in tempi più recenti da The Roots: un rap suonato, con basso, chitarra e batteria e qualche buona distorisione su cui innestare rime hip hop. Visto il pedigree delle11 traccie del disco, i nostri hanno ripassato anche la lezione dei Beastie Boys o riascoltato il tellurico hit single di Jay Z 99 Problems. Nelle atmosfere notturne e rarefatte di Stay off the fuckin'flowers Raekon bissa lo stile di Nas; con Hope you're happy è il blues-rock distorto a prevalere sui testi dei rapper e sulla voce soul di Nicole Wray, che bissa l'ottima prova in Why can't I forget him. Done did it chiude i giochi come meglio non potremmo chiedere: per ritmo e groove sembra uscire da uno degli album capolavoro dei padri del rap, che si divertivano a mischiare le carte, contaminando il verbo della strada ( e non del business) con il rock. Spiace che nessuno se ne sia ricordato prima.

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