sabato 27 febbraio 2010

Heavy Trash: Midnight soul serenade

In un'intervista rilasciata verso la fine di questi caotici anni zero Iggy Pop, rispondendo alla domanda di un giornalista sui motivi alla base dell'inaspettato ritorno dei suoi Stooges disse: "da molto tempo si parla solo di rock e non più di rock 'n' roll, si sta perdendo l'autenticità originaria, si prendono tutti troppo sul serio ormai." Da par suo John Spencer avrebbe sottoscritto ogni singola parola di quanto detto dall'Iguana. Nel suo piccolo, prima con i Blues Explosion ed ora con gli Heavy Trash, sta cercando di spostar la bilancia sul lato più "easy" ed epicureo del genere. Prendendo a mani basse dal rockabilly, dal blues e dal rock che fu. Quello un po sghembo delle origini, quello che potrebbe suonare un epigono di Elvis in chiave underground con i suoni e i mezzi di oggi. Pimento è uno strumentale d'atmosfera che introduce (Sometimes you got to be) Gentle, brano che riporta le lancette dell'orologio al rock dei primi anni 6o: sembra di sentire uno degli sconosciuti gruppi che intasavano i Juke Box, il tutto corretto da una buona dose di "explosion". Presente quando gli Stones facevano cover rock e Brian Jones era ancora in sella? Ecco, i "miti" scomodati sono gli stessi, da una parte Elvis e Chuck Berry, dall'altra gente come Howlin Wolf, e i vecchi bluesman di allora. Bedevilment è puro divertimento, un rock swingante che accellera e si ferma tra un urlo e l'altro di John che sul finale si concede versi non sense alla “be bop a lula”. Spencer e il socio Matt Verta Ray ci danno dentro, suonando, cantando, e parlando (The Pill, non è l'unico spoken word del disco). La ballata In Your Heart chiude al meglio il discorso, facendo calare nuovamente una coltre di nebbia su questi sound nell'attesa che i fantasmi dei padrini del rock n roll tornino a manifestarsi, magari richiamati da una nuova seduta spiritica degli Heavy Trash.

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