giovedì 10 giugno 2010

Muse live@San Siro

Fanno gli Stadi i Muse, ormai anche da noi. E il sold out è arrivato con parecchie settimane di anticipo rispetto all'8 giugno data dell'unica tappa del tour di The Resistance. Un live sontuoso a detta di tutti i presenti, corroborato dall'esibizioni degli opener: nell'ordine Calibro 35 _con il loro funk poliziesco anni '70_ i penosi, irritanti ed anacronistici Friendly Fires e infine i Kasabian, che forti di un set secco e senza cali di tono, hanno riscaldato il pubblico con hit come Underdog, Shoot The Runner, Club Foot, Fire e Fast Fuse. Se c'è giustizia a questo mondo anche loro faranno San Siro da headliner un giorno. Con il classico quarto d'ora accademico ecco salire sul palco i Muse di Matt Bellamy. Due ore di live aperte da Uprising, seguita a ruota dalla convincente Supermassive Black Hole, singolo di quel Black Holes and Revelations che ha fatto capolino nel concerto anche con l'ottima Starlight e Knights of Cydonia. Rien à dir sull'energia sprigionata da questo power trio: New Born e Plug in Baby parlano da sole. Le obiezioni stanno a zero anche sull'allestimento scenico. Non sarà sontuoso come il palco del 360° degli U2, ma comunque è di tutto rispetto, una costruzione futuristica sulla quale sono proiettate immagini del gruppo inframezzate dalle sequenze più disparate, fash da immaginari regimi Orwelliani e altro ancora. Da una pedana al centro del palco i nostri (mutuando il trucchetto dagli Stones) si sono alzati, reggiungendo il centro del prato di San Siro. Stupire prima di tutto dunque, come per Exogenesis Pt.1 in cui è comparsa addirittura una "navicella spaziale". La sorpresa vera però è stata la cover di Back in Black con Nic Chester (cantante dei Jet) che ha incendiato non solo la sua gola ma tutto San Siro.

3 commenti:

james³ ha detto...

momenti per cui vale la pena vivere....
:) mostruoso concerto

costicols ha detto...

Yeah!

Je ha detto...

senza offesa, ma per chi non ha visto dal vivo lo spettacolo dei U2 non può far confronti....