mercoledì 8 settembre 2010

Mark Lanegan & Isobel Campbell: Hawk

Hawk terza prova dell'affermato (e sulla carta ancora un pò azzardato) duo Lanegan Campbell è un disco squisitamente americano. Qualcuno la potrebbe anche definire roots music, l'ennesimo step nella marcia di avvinamento dell'ex Screaming Trees ai grandi cui si spira ora (Tom Waits su tutti). Ricostruire le tappe musicali di Lanegan (Screaming Trees, QOTSA, Soulsawers, The Gutter Twins....) richiederebbe tempo e fiumi d'inchiostro: con il rischio di sembrare frettolosi ci limitiamo a dire che da solo o in gruppo non ha mai sbagliato un colpo nemmeno quando ha deciso (a partire dal primo disco solista) di virare pian piano dal meraviglioso rock di Sweet Oblivion verso sonorità meno immediate e più dark/bluesy. Nei pezzi di Hawk il percorso si completa ancora arricchendosi di sfumature talvolta nuove per lui. Pezzi firmati quasi esclusivamente dall'ex Belle & Sebastian, che ha avuto un ruolo di primo piano nella scelta degli arrangiamenti e del mood complessivo del disco. Sempre lui, non ha scritto o composto lo straccio di un testo o una musica, l'unica cosa che ha fatto _e bene_ è stata l'aver firmato quelle canzoni con la sua voce, sempre più avvolgente e simile a quella dell'altro (Waits). We die and see the beauty again è una falsa partenza, con le due voci che si studiano e riprendono il filo del discorso. Meglio You won't let me down again (dove suona l'ex Pumpkin Iha), ode oscura all'irrequietezza e invito a viaggiare senza una meta precisa, effettivamente calza come un guanto al personaggio. Lately è un soul arioso, Snake song ricorda i Brmc acustici, Come undone _nella quale si gioca ancora sul duetto tra i due è una bella sorpresa tra Chess Records e Motown. Get behind me omaggia il primo Dylan elettrico, quello che voltò le spalle ai puristi del blues. Eyes of green che si regge su un arrangiamento di violini è uno standard country. In mezzo a questa miriade di citazioni più di Campbell (ormai una rodata autrice) fa la differenza Lanegan, il cantante "pop" del futuro.

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