giovedì 28 aprile 2011

The Vaccines: What did you expect from...

What did you expect from the Vaccines? Nel titolo del disco dell'ennesima next big thing partorita dalla terra d'Albione (luogo magico dove il sensazionalismo per band poco più che esordienti è all'ordine del giorno) c'è un mondo: la sbruffonaggine di chi vive di indie rock (come questo gruppo esordiente) e l'abilità di chi guadagna (discografici) impostando abili campagne di marketing. Visto l'hype per questa uscita le aspettative erano molto alte per il disco, slittato di alcuni giorni per non uscire in contemporanea con il nuovo degli Strokes. Purtroppo ascoltando il debutto non è dato sapere cosa ha fatto gridare al miracolo. Per carità, non è un brutto disco, si lascia ascoltare piacevolmente, un buon sottofondo, ma nulla di più. In una miscela all'acqua di rose tra punk, pop e contaminazioni eighties è racchiusa l'essenza di questi The Vaccines. Effettivamente If You Wanna è un invito al cazzeggio, al pari del sound di Post Break Up Sex che si contrappone al testo; un'amara e disillusa presa di coscienza del "nulla" dopo una rottura amorosa. Wrekin bar (ra ra ra) ha un chours "scippato" ai Ramones, ma rispetto ai Fast Four il sound è meno a fuoco e più leggero. Molto meglio Wolf Pack. Qua e la vengono in mente anche i Glasvegas ( vedi A Lack Of Understanding) ultima scoperta di Alan Mc Gee della Creation (label che ha lanciato tra gli altri gli Oasis), specie nei momenti più rilassati. La voce profonda e malinconica di Justin Young ricorda per impostazione e timbro quella dei colleghi di Interpol e Editors. Ma il punk sghembo di Noorgard lo può suonare chiunque, e basta questo per aspettarsi un pò meno da loro in futuro.

Nessun commento: