martedì 15 maggio 2012

Rocket Juice & The Moon: S/T

L'esordio del miliardesimo side project di Damon Albarn? Retro world music. Molto meno “africana” di quanto si possa pensare, quest jam session transgenica tra l'ex Blur, Flea e Tony Allen (drummer di Fela Kuti) è in grossa parte un omaggio al funk soul nero anni Settanta, protagonista accanto a un tappeto di synth. Chitarre wah wah, fiati (che neanche James Brown) e un basso poderoso e morbido che tiene a bada le divagazioni brit (il primo amore non si scorda mai...) di Albarn, evidenti in Poison. Fosse stato più a fuoco, più ragionato avremmo tra le mani un probabile best seller, così, registrato in sordina e uscito tra i mille impegni dei titolari del marchio, il progetto è più che altro la fotografia di un capriccio, figlio della voglia di divertirsi senza prendersi troppo sul serio. Buona la prima insomma, come suggerisce il groove avvolgente di 1-2-3-4-5-6. Una manciata di canzoni uscite di getto, magari incoerenti tra loro ma nonostante tutto di ottimo livello. Certo avessero assecondato maggiormente il naturale invecchiamento di quelle sessions, parleremmo di un piccolo gioiello, mentre tra le mani abbiamo “solamente” un gran bel disco. Hey Shooter, estratto black cantato da Erikah Badu è come se avesse scongelato l'intera sezione di ottoni dei Funkadelic. Il calypso caraibico di Chop up è l'ennesimo volto di una creatura meticcia concretizzatasi con questo supergruppo funk, che nell'elettronica The Unfadable mostra il suo lato più sbarazzino e irriverente.



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