sabato 15 settembre 2012

Dinosaur Jr.: I Bet On Sky

Nessun meteorite, nessun Armageddon, nessun Nostradamus qualunque potrebbe fermare la reunion dei Dinosaur Jr. al terzo disco di inediti dopo la “riappacificazione” del 2007. Ancora una volta J Masics e Lou Barlow rimangono fedeli alla linea (o quasi). Ridendo e scherzando la band americana più litigiosa, instabile e stizzosa della scena alternative a stelle e strisce, è in sella da 30 anni (e si è detestata per almeno la metà del tempo): chapeau. Se sono sopravvissuti al proprio veleno e alle proprie contraddizioni, i nostri non hanno di che temere. Bandite le novità I Bet on Sky è un robusto monolite alt.rock, strapieno di assoli assolutamente godibili (Watch The Corners): sgraziati istanti, testimonianza del genio chitarristico di Masics. Il melltron dell'iniziale Don't Pretend You Didn't Know, illude l'ascoltatore sul nuovo corso. Che c'è, ma in soldoni è uguale al vecchio. I Bet on Sky è l'esatta prosecuzione di Farm, uscito nel 2009. Stick Atoe In, però indugia troppo su se stessa, sprecando il mood pop di Almost Fare. In distorsione a forza di riverberi, il wall of sound dei Dr. Jr. è ancora poderoso. Unica pecca di questo Lp il minutaggio eccessivo, molti pezzi oscillano tra i 5 e 6 minuti: un'eternità se la melodia non porta da nessuna parte e ripete gli stessi accordi power in continuazione. Bene la weezeriana I Know It So Well, e ancora meglio Rode e Recognition, cantata da Lou Barlow _ che vista l'ispirazione a intermittenza del co-writer Masics _ meriterebbe sicuramente più spazio.

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