giovedì 4 ottobre 2012

Jon Spencer Blues Explosion: Meat & Bone

Nella vita c'è bisogno di certezze. La Blues Explosion è una di quelle. Ad otto anni dal precedente Damage e con altrettante primavere in più sul groppone, la band è in palla come non mai. Otto anni e non sentirli dunque. Si, perché Spencer e soci _ accantonato il rockabilly degli Heavy Trash _ suonano ancora blues sporco e incasinato. Un ritorno viscerale, primitivo, DNA di un lp passionale e istintivo, senza ospitate, solo i tre newyorchesi a picchiare duro in studio, jammando che è un piacere (Zimgar). Meat and Bone è disco per divertirsi e basta, scarnificando all'osso la storia della musica del diavolo. Inquadrandolo così, l'album diventa un bignami di vent'anni di carriera e, più in generale di 50 anni nel panorama rock. Tra svisate punk alla Hives e standard hard blues, la Jon Spencer Blues Explosion si conferma la band giusta al posto e al momento sbagliato. Perché le loro alcoliche sfuriate chitarristiche non hanno avuto successo, mentre cloni, epigoni, nipoti e affini ispirandosi a loro ne hanno macinati di record? Una domanda da un milione di dollari che trova risposta con una parola sola: ingiustizia. Fregandosene (anche) di questo e provando a ristabilire qualche gerarchia meritocratica, l'explosion propone 13 sporchi rock'n'roll: Strange Baby, Get Your Pants Off che ammicca al funk con tanto di hammond sixties, e Danger, dove J.S. si riscopre figlio illegittimo di Elvis morso da un lupo mannaro. L'explosion è un dejà vù che non stanca mai. 

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