domenica 21 aprile 2013

Sound City: Real to Reel

Grohl re mida del rock? Forse si a giudicare dal tenore dei suoi (sterminati?) progetti solisti. Stavolta non è una band nel senso convenzionale del termine, ma un “partito liquido” del rock. Una formazione trasversale che raccoglie adepti all'area stoner, al grunge, all'alternative, seguaci del noise, passando per i fedelissimi del country, per gli anarcoidi punk e per i metallari duri e puri. Larghe intese per i Sound City Prayers quindi, all star del rock americano. Tutto parte dai Sound City Studios  _ che hanno visto nascere dischi epocali. Jonny Cash, Tom Petty, Nirvana, Neil Young, Ry Cooder etc etc _  e da una console (la Neve 8028) destinata ad un abbandono frutto dell'ennesimo sgarbo tecnologico. Peccato che l'anima di certi oggetti non sia facilmente replicabile.Per salvare il salvabile (la struttura ha chiuso i battenti nel 2011) Grohl ha trasferito la console al 606, il suo studio di registrazione casalingo. Poi, un giro di telefonate dopo, questo progetto è diventato qualcosa di più di un'idea: la colonna sonora per un documentario, diretto dal leader dei Foo Fighters, e presentato con successo anche al Sundace Film Festival. Un gioco di memoria costante: Cut Me Some Slack (i Nirvana superstiti con McCartney) a rinverdire i fasti di Helter Skelter, Heaven and Hell con i Black Rebel Motorcycle club accompagnati dal drumming solido di Grohl. Il disco stuzzica, ricordate i Masters of Reality? Dopo i pezzi in cui compare Chris Gross andate a ripassare la lezione (blues/stoner a palate). Poi ci sono i Ratm, i Foo's, Homme e Reznor che duettano in Mantra e il rock pìù convenzionale con Corey Taylor (From Can to Can't) e Stevie Nicks nel quasi singolo You Can't Fix This



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