domenica 1 dicembre 2013

Crash Test Dummies: God Shuffled His Feet

Due anni dopo The Ghost That Haunt Me, i Crash Test Dummies smussano quell'ibrido di country/folk/rock in favore di un approccio definitivo e totale al Pop. Nessuna concessione o svendita becera sia beninteso, semmai il giusto riscontro (circa 6 milioni di copie in giro per il mondo) per un disco qualitativamente rilevante, il punto più alto della parabola di Brad Roberts (deux et machina della band). Fare una recensione di questo disco significa riconsiderare l'album, partendo dalla copertina, licenza poetica di un meraviglioso dipinto di Tiziano intitolato "Il trionfo di Bacco e Arianna"): a distanza di vent'anni (!) è ancora un piacere immergersi nelle atmosfere sognanti dei vari brani, assaporarne le sfumature più riuscite. Segno che qualità e pop non fanno sempre a botte. Mentre la title track è incentrata su riflessioni filosofiche, sul senso dell'esistenza e sulla figura di Dio, (un estratto del pezzo compare nell'intro di Contact, film filosofico/scientifico da riscoprire), il vero anthem del lavoro sposta l'attenzione verso tematiche più intime e personali, la storia di bambini “vecchi”, la cui infanzia è stata rubata. MMM MMM MMM MMM _ vi sfido a trovare un titolo meno bizzarro per una canzone _ ha fatto conoscere i Dummies ovunque, con il suo chours perfetto. Grazie all'abilità con cui Brad Roberts tocca tonalità bassissime e all'intreccio vocale con Ellen Reid la resa del cantato è unica e vivace. How does a duck know? contiene il germe del rock riproposto nel successivo (e meno riuscito) A Worm's Life. Da brividi il trittico finale composto dalla suadente The Psychic, Two Knights And Maidens e dalla finale The Untitled, 1.42 minuti di magia al pianoforte. L'avventura dei Dummies continua ancora, tra album autoprodotti e comparsate dal vivo.

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