Alla fine Sea Change saltava sempre
fuori. Che facesse uscire nuova musica esclusivamente sotto forma di
spartito, che remixasse se stesso (Guerolito) quel disco era sempre li. Ed ora Beck ci è ricascato!
Un lustro dopo il bel colpo di Modern Guilt (andate a ripassarvi
Gamma Ray please!) ha richiamato all'ovile i musicisti che fecero la
fortuna del suo album più acustico e malinconico: Justin
Meldal-Johnsen, Joey Waronker, Smokey Hormel, Roger Joseph
Manning Jr. e Jason Falkner sono tornati al fianco di Beck nelle
registrazioni di Morning Phase. La partitura d'archi di Waking Light,
gli arrangiamenti del pezzo, la sua struttura e i tocchi al pianoforte cadenzano un
brano “cinematico” e vintage all'inverosimile (me lo immagino in
un film di Sofia Coppola, non chiedetemi il perchè, ma se Lost in
Translation avesse un “secondo atto” questa di diritto dovrebbe
entrare nella soundtrack ufficiale). L'aver centellinato le uscite
discografiche nell'ultimo periodo (a parte un paio di singoli
“autonomi” e slegati da progetti artistici di più ampio
respiro) ha fatto bene al looser dei Nineties, mai prolisso o
scontato, pur seguendo _ anche se a zig zag come da copione per uno come lui _ strade già
percorse da altri, rotte sonore che sanno di West
Coast, tradizione, ma dalle quali è difficile sottrarsi (Blue Moon).
Un ritorno ormai inaspettato per i molti fan che vedevano il mare
suonato e raccontato da Beck solo come una bella cartolina un po' sbiadita, datata 2002.
L'ennesima trasformazione a cui tutti noi dovremmo essere grati.
Questo commento pescato su You Tube è “definitivo”: “Beck has
dabbled in more musical genre’s than Keith Richards has sampled
illegal narcotics." Nient'altro da aggiungere.
martedì 11 febbraio 2014
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento