sabato 6 settembre 2008

Cenere.

E' tutta estate che mi propongono di vedere Batman e il cavaliere oscuro e ieri sera è stata la volta buona. Al di la degli ottimi meriti del film, un gradino sotto ai primi 2 di Tim Burton (a mio avviso) il personaggio che ha maggiormente attirato la mia attenzione è stato il Joker di Heath Ledger, secondo ad aver interpretato il boss di Gotham City dopo il grande Nicholson. Dalla triste dipartita di Heath Ledger sono stati versati fiumi d' inchiostro nel tentativo di sottolineare (se ce ne fosse mai stato effettivo bisogno) la caratura immensa di un attore versatile, outsider nella propria vita e sullo schermo. Una carriera dove ha ricoperto quasi sempre ruoli al limite, scomodi, discordi dagli schemi dallo status quo. La lista parte da Il Destino di un Cavaliere, prosegue attraverso Le Quattro Piume, attraverso Casanova (geniale e irrequieto sciupafemmine) e continua con Lords of Dogtown and the Z boys (dove è il padrino burbero e stralunato della crew dei migliori sk8er d' America). Batman è stato l' ultimo film che ha completato, lo sapete tutti.
Il suo Joker è il trionfo dell' imprevedibilità , senza costanti, per lui il caos è l' unica cosa giusta, democratica perchè ci rende tutti in balia della sorte; che in questo caso è crudele se c' è di mezzo la nemesi di Wayne. Il joker non ha il proprio potenziale ingabbiato in una torre d' avorio, piuttosto sceglie di liberare da subito la sua ferocia, la sua psicosi. E scende in strada. Non basta la tecnologia dei buoni a fermarlo, non può bastare la superiorità numerica, un incubo così spezza anche la più coriacea armatura al mondo. I Duri hanno 2 cuori dice Ligabue. Un bel cavolo. Il Joker ha un cuore distrutto, gonfio e sfilacciato oramai in putrefazione come i sentimenti sepolti sotto le macerie della furia: contagiosa, insensibile al richiamo dei soldi fine a se stesso. Il denaro, il potere conta solo nella misura in cui può procurare armi per ferire e tormentare il nemico. In una scena brucia una montagna di dollari. Cosa rimane? Cenere. Cenere nera come la pece.
In tutti i fotogrammi hai bene a mente chi è il male: questo folletto che ride (The Madcap laughs) poi in altri momenti vedi diversi personaggi rischiare il cortocircuito, come a imbracciare loro malgrado il multicromatico vademecum del male di Joker. Pensi che da una violenza così è difficile mettersi al riparo, perchè non è solo violenza per il potere, più canonica e prevedibile nel suo incedere, ma è una rabbia cieca e incontrollabile. Heath Ledger ha fatto un giro prolungato nei bassifondi dell' anima, un viaggio tra le nebbie dei demoni in cui si è quasi perso, e mi torna in mente ancora Icaro, il passo più lungo della gamba forse? Non sono nessuno per dirlo, poi mi sembra di vederlo rialzarsi e risalire dal claustrofobico labirinto in cui si è messo, con la sensazione che non sia più li. Non so dove però.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

sai...io credo che...quello che non ti uccide ti rende più straaaano!(the joker)

Anonimo ha detto...

...io voglio solo fare la mia telefonata...(the joker)

Anonimo ha detto...

...perchè sei sempre così seriooo!!! (the joker)

Anonimo ha detto...

Batman non è l'eroe che meritiamo qui a Gotham ma è l'eroe che ci serve... (Comm.Gordon)

costicols ha detto...

Eremita latino è il miglior nick name del mondo!!!