In questi giorni come avrete avuto modo di vedere, seguo il mio
trip cosmico, indotto dalla lettura dell' articolo
linkato qualche post prima(A che ora è la fine del mondo?) . La cosa migliore da fare per degustare un
trip cosmico del genere
DOC è vedere alcune foto da universi spazio/tempo lontanissimi. Aveva ragione il mago
Merlino della
disneyana spada nella roccia quando parlava a Semola, che nel cartone era il futuro re
Artù, con evidenti intenti pedagogici e formativi: "noi non siamo soli nell' universo, la terra non è piatta, siamo un
puntolino e basta". In sintesi
" è praticamente ovvio che esistano altre forme di vita". Quando il bambino capisce che non c'è solo il suo piccolo mondo ma quando riesce a quantificare spazi, a comprendere grosso modo le distanze e l' esistenza dei confini e dell' impossibilità di definirli, li si compie il salto di qualità. Forse la consapevolezza di non essere soli, il sapere che c'è dell' altro e l' impossibilità evidente nel definirlo, nell' afferrare e impadronirsi del significato ultimo delle cose è una delle tappe dello sviluppo umano. Ci sta stretta questa condizione ma per ora è quello che passa il convento. La presa di coscienza di essere limitati va a braccetto con la saggezza di Socrate: lui sapendo di non sapere sa
effettivamente più di tanti gonfiati del pensiero: la cosa è affascinante. Per questo motivo mi trovo in profondo disaccordo con le visioni dogmatiche e impermeabili alle confutazioni/smentite (eventuali) secondo cui saremmo soli nell' universo o in una prospettiva distorta, il centro di tutto. I confini fisici non esistono se è tutto dilatato all' inverosimile. Venderemmo l' anima al diavolo pur di sapere qualcosa di sicuro e non approssimativo sul cielo e i suoi diamanti la fuori. Ad esempio, la foto del post raffigura una nebulosa, l' M16 (
Eagle Nebula) che è "solo" alla distanza di 7000 anni luce da noi; la più alta delle colonne d' Ercole di questo universo è 3 anni luce.La luce va a 300000km al secondo.
Non dovevano essere di cera le ali di Icaro.Dannazione.
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