venerdì 5 settembre 2008

L' uomo sogna di volare

In questi giorni come avrete avuto modo di vedere, seguo il mio trip cosmico, indotto dalla lettura dell' articolo linkato qualche post prima(A che ora è la fine del mondo?) . La cosa migliore da fare per degustare un trip cosmico del genere DOC è vedere alcune foto da universi spazio/tempo lontanissimi. Aveva ragione il mago Merlino della disneyana spada nella roccia quando parlava a Semola, che nel cartone era il futuro re Artù, con evidenti intenti pedagogici e formativi: "noi non siamo soli nell' universo, la terra non è piatta, siamo un puntolino e basta". In sintesi " è praticamente ovvio che esistano altre forme di vita". Quando il bambino capisce che non c'è solo il suo piccolo mondo ma quando riesce a quantificare spazi, a comprendere grosso modo le distanze e l' esistenza dei confini e dell' impossibilità di definirli, li si compie il salto di qualità. Forse la consapevolezza di non essere soli, il sapere che c'è dell' altro e l' impossibilità evidente nel definirlo, nell' afferrare e impadronirsi del significato ultimo delle cose è una delle tappe dello sviluppo umano. Ci sta stretta questa condizione ma per ora è quello che passa il convento. La presa di coscienza di essere limitati va a braccetto con la saggezza di Socrate: lui sapendo di non sapere sa effettivamente più di tanti gonfiati del pensiero: la cosa è affascinante. Per questo motivo mi trovo in profondo disaccordo con le visioni dogmatiche e impermeabili alle confutazioni/smentite (eventuali) secondo cui saremmo soli nell' universo o in una prospettiva distorta, il centro di tutto. I confini fisici non esistono se è tutto dilatato all' inverosimile. Venderemmo l' anima al diavolo pur di sapere qualcosa di sicuro e non approssimativo sul cielo e i suoi diamanti la fuori. Ad esempio, la foto del post raffigura una nebulosa, l' M16 (Eagle Nebula) che è "solo" alla distanza di 7000 anni luce da noi; la più alta delle colonne d' Ercole di questo universo è 3 anni luce.La luce va a 300000km al secondo.
Non dovevano essere di cera le ali di Icaro.Dannazione.

Nessun commento: