domenica 9 agosto 2009

Dave Matthews Band:Big Whiskey and the Groogrux king

Certe volte siamo abbastanza disamericanizzati, anche se non lo crediamo abbiamo ancora molti anticorpi che ci proteggono da innumerevoli proposte, trend culturali, mode del momento made in USA. A volte è un bene, altre nient'affatto. Qui è un peccato, perchè ci perdiamo produzioni di pregio. I dischi di Dave Matthews in Europa hanno un low profile pazzesco, per quanto interessanti, strutturati e ricchi di jam bellissime non fanno presa sulla gente. Almeno non ai livelli degli americani che in 33 milioni suppergiù hanno deciso di prendere i suoi LP. Recentemente ne è uscito un'altro, l'ottavo (senza contare gli innumerevolo live, che lo vedono per numero di pubblicazioni secondo, un gradino sotto agli incontenibili e strabordanti Pearl Jam) in bilico tra lo Sting solista e Counting Crows.
I nomi li ho fatti tanto per essere brutale con paragoni che potrebbero dar fastidio ai fan della band; a ben vedere questa considerazione vale per qualsiasi gruppo in generale. I fan adoranti mal sopportano l'onta del paragone, lo sbeffeggio del confronto con il resto del mondo, per forza di cose in errore e in difetto rispetto agli idolatrati: "lui/loro non assomiglia/no a nessuno, quel sound è unico, non puoi paragonarli dai!".
Personalmente mi sono buttato sull'album incuriosito dallo spendido artwork del libretto, ricco di disegni meravigliosi fatti da Dave in onore dello scomparso Le Roy Moore _ cui è dedicato il lavoro_ membro della band morto un anno fa in seguito alle complicazioni per un incidente. Parlando di testi, il classico ottimismo di Matthews lascia spazio a domande incerte e traballanti (Lying in the hands of God). La musica è fresca e leggera, niente da dire sulla produzione di Rob Cavallo, l'unico appunto è per la durata totale ( forse eccessiva), con 2 o 3 brani in meno l'ascolto ne avrebbe sicuramente guadagnato. In mezzo a pezzi veloci e ricchi di suoni, cambi di tempo e strumenti diversi (banjo, violino, fiati...) c'è anche una perla: si chiama Baby Blue. Buon ascolto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ti lascio passare i paragoni, ma i disegni sono di dave stesso e (ma qui il fan è già incazzato)l' album è dedicato a leroy

costicols ha detto...

Preparo i ceci per genuflettermi

costicols ha detto...

Ho corretto dove ho scazzato, grazie per la precisazione...