giovedì 29 ottobre 2009

Ian Brown:My Way

All'I Day Festival, sfortunato megaconcerto di fine estate che oltre ad aver chiuso il ciclo dei live estivi ha _suo malgrado_ messo la parola fine, con un epilogo tragicomico, alla carriera degli Oasis si faceva a gara a chi avesse la maglietta più stilosa tra il pubblico a ridosso del palco. C'era chi aveva T shirts dei "dinosauri" del rock Deep Purple, e delle nuove leve Kasabian, i "soliti" Nirvana e Iron Maiden(...). Un tizio aveva una maglia ormai sdrucita degli Stone Roses, con la grafica della copertina dell'omonimo disco, quello con le arancie spremute. Indubbiamente ha vinto lui. Bella fatica rievocare un "must"del genere, il Corsivodebutto di una formazione seminale che ha creato un suono da subito rivoluzionario, inarrivabile. I wanna be adored è la perfezione assoluta. Poi dopo un Second Coming per forza di cose ridimensionato, la diaspora della band e Ian Brown, il cantante "stonato" che porta avanti una carriera solista con qualche picco e varie cadute. My Way è l'ultimo album e continua il discorso senza troppe novità (con pochissimo rock, pop, suoni da dancefloor e club). Come nel poco convinto opener single Stellify. Peccato davvero. Perché l'insolito "lentazzo"Always remember me, merita davvero, come la positiva So High che si allontana dal mood un po cupo di My Way . 2525 guarda clamorosamente al Brit Pop che fu, e si smarca dalla routine albionica facendo ricorso a dei fiati. Vanity kills è "sospesa", For the glory potrebbe essere in questo come in qualsiasi altro album solista di Brown che assicura: "The best in yet to come" vorremmo tanto credergli, uno all'oscuro del suo curriculum potrebbe anche farlo. Però la maglia degli Stone Roses fa sempre la sua porca figura.

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