giovedì 10 dicembre 2009

Kiss: Sonic Boom

Struccati, senza i loro impegnativi costumi di scena sarebbero, per paradosso, ancora più grotteschi. In realtà i Kiss, assieme Ramones, AC/DC ed altri sono cartoni animati viventi cui si può perdonare un'eterna (e recitata) sindrome da Peter Pan; Stanley, Simmons e soci oggi, e da un po, sono assai meno minacciosi di quanto la linguaccia irriverente del bassista si ostini a farci credere. E quindi un disco del genere, che se ne frega della promessa di non pubblicare più materiale inedito dopo lo scialbo Psyicho Circus del '98 si lascia ascoltare con la stessa facilità con cui verrà archiviato. Un capitolo minore, che serve più che altro ad “adescare” nuovi adepti al culto della band. Un bignamino della loro produzione, una sorta di best of ottenuto scopiazzando qua e la dai capitoli di una carriera partita da lontano e che vorrebbe rivivere i fasti degli anni '70. E' un buon disco, di maniera, ma forse serve quella per ricordare a tanti ragazzini cosa è un assolo come Dio comanda, come in I am an animal o meglio ancora nella successiva When lighting strikes. I cori à la Kiss sono un po ovunque. E l'inizio di Sonic Boom fa, parafrasando il titolo, il botto con l'iniziale Modern day delliah, mid tempo catchy seguita a ruota da Russian roulette. A loro è stato perdonato molto, specie considerando una politica di marketing selvaggia (quarto elemento cardine della band assieme a sex drugs e rock n roll) che li ha portati a vendere di tutto, giocattoli, fumetti, frigoriferi e persino casse da morto(...), Sonic Boom, nonostante la presenza di alcuni riempitivi, è un peccato minore allora e non toglie il piacere dell'ascolto. I kiss dimostrano di essere ancora Alive, e in vista del prossimo tour regalano ai fan l'anthem da stadio Say Yeah, tanto per suonare un pezzo, almeno sulla carta, "diverso" dai classici.

PS: diventerebbero di colpo interessanti struccati, e tristi...ecco, un disco decadente di ballate spettrali firmato Kiss sarebbe un bel colpo.

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