mercoledì 2 dicembre 2009

The Rolling Stones: Let it bleed

Bisognerebbe versare fiumi d'inchiostro per descrivere la bellezza e la straordinaria forza dei 9 pezzi di Let it Bleed. A partire dal titolo, rivisitazione Stonesiana e d(')annata del più rassicurante e innoquo Let it be dei Fab 4. Manna dal cielo. Primo album senza un certo Brian Jones, il che non è cosa da poco. Nonostante l'eredità ingombrante del predecessore, Mick Taylor, si adatta magnificamente al sound degli Stones e grazie all'intesa con Keith “Keef” Richards darà il via agli anni d'oro delle pietre. Solo per le meravigliose intro dell'album ci sarebbe da parlare per settimane. Dall'arpeggio di chitarra di Love in vain alla minacciosa e incazzata Gimme shelter, vero e proprio epitaffio della flower generation, con Mr. Jagger autore dell'ennesima prova inarrivabile supportato dalla calda voce soul di Mary Clayton. Monkey man ha quarant'anni certo, ma è ancora attualissima per intuizioni e sonorità, ben più fresca delle evanescenti canzoni di tanti gruppetti che cercano un po di visibilità sul web o in tv. Midnight rambler contiene il germe di future jam session che verranno sviscerate meglio negli anni successivi. Poi c'è You can't always get what you want, scritta poco dopo le sessions di Beggar's Banquet, con Jones strafatto ma ancora vivo. E questa è pura perfezione, a partire dalla meravigliosa overture del London Bach Choir, la canzone assoluta, definitiva. Più di Satisfaction, più di tutto. Nelle note dell'album campeggiava la scritta This record should be played loud. Sacrosanta verità.
Assaggiate la torta!

2 commenti:

irek ha detto...

Bellissimo post lorenzo!Sicuramente uno dei migliori album mai fatti dagli Stones!li avevi visti a San Siro?? io si, ero sotto al palco col daddy!lui è un fans di quelli pesi pesi!IMMAGINA IL SUO DELIRIO, DOVEVO LEGARLO!TORTA PIù VOLTE ASSAGGIATA!kisses

costicols ha detto...

Uno spettacolo il concerto di San Siro!!! c'ero anche io!!! meraviglia delle meraviglie!!! your daddy rocks :D