lunedì 7 dicembre 2009

Jet:Shaka rock

Alzi la mano chi non ha mai canticchiato Are you gonna be my girl (con cui i Jet si imposero all'attenzione di mezzo mondo con un rock fresco e sbarazzino) e chi non li ha dati per persi dopo Shine on, album sottotono e sottovalutato del 2006. Saranno anche leggerini questi australiani, e il loro sound fortemente debitore di intuizioni in bilico tra i 60 e i 70 non li aiuta rispetto alla concorrenza di band rispettivamente più in linea col trend new wawe del momento, o più "dure e pure" ad esempio i connazionali The Datsuns . Si... parliamo di furbizia bella e buona perché suonare come una cover band degli Stones o dei Kinks al giorno d'oggi può giocare brutti scherzi, e la formazione guidata dai fratelli Chester ne sa qualcosa. Però She's a genius è travolgente, così come l'intro ignorante chitarra-batteria di Black hearts(on fire). Rispetto ai precedenti album poco da dire, l'ugola di Nic Cester si sfregia come al solito e i cori da cantare abbondano. In Goodbye Hollywood, uno dei brani migliori, assicurano il cambiamento (I fell it's time for a change), e per fortuna non mantengono le promesse: Seventeen, con un inizio simile a certe canzoni di Mika lascia presagire sciagure, per fortuna i Jet riescono a darle un senso senza pasticciare troppo. Merita più di un ascolto Walk, http://www.youtube.com/watch?v=XE3iCi7LcV0 una traccia "complessa" e in bilico tra le esplosioni di energia del ritornello e che si permette anche il lusso di rallentare il ritmo e l'andatura, stordita dai presumibili eccessi della vita on the road.

Nessun commento: