lunedì 22 novembre 2010

Primal Scream: XTRMNTR

The illusion of democracy: è un gioco da ragazzi descrivere il concept dietro XTRMNTR, basta citare una frase a caso estrapolata dell'album. L'altro mezzo indizio per cogliere l'umore catastrofista del disco, lo da il titolo della canzone cui si riferiscono quelle parole: Swastika Eyes. All'ennesimo cambio di direzione, la formazione scozzese guidata da Bobby Gillespie sforna il secondo capolavoro di una carriera d'altissimo profilo. Secondo solo a Screamadelica, questo XTRMNTR, cd dell'anno nel 2000 per il magazine NME è, nelle intenzioni, parente nobile delle produzioni firmate Prodigy. Aggressivo ma con garbo. Subdolo. Non è così potente e prepotente come la band di Breathe, semmai queste canzoni sono più distanti e asettiche, ma non meno spietate nel descrivere e trasporre la triste realtà. Si perché per sferrare un attacco così preciso ad una intera generazione ci vogliono tre dita di pelo sullo stomaco. Con kill All Hippies, che si insinua con un arrangiamento elettronico sorretto da un'inquietante campionamento d'archi e una chitarra iper effettata i Primal Scream assestano il primo colpo, sputando _con disarmante cinismo_veleno sull'ex generazione flower power ormai asservita al dio denaro e svuotata dagli ideali di gioventù (You've got the money I've got the soul ripete ossessivamente Gillespye). Accelerator riesce a mandare in distorsione il vostro stereo anche al minimo dei giri, merito della geniale compressione del suono, sporco, e via via che procede la canzone sempre più sgranato e sfocato. Dopo 3 minuti e mezzo dominati da una chitarra malata e selvaggia, il rock cede nuovamente la scena all'elettronica della successiva title track, con un finale da rave party. In Pills si sprecano anatemi a destra e manca; Blood Money sceglie di non emergere mai dalle sue nebbie tecno-blues per sovraccaricarsi di chitarre distorte, sitar e fiati, un omaggio _certamente voluto_ agli Stones psichedelici di Their Satanic Majesties Request. L'unico momento di distensione lo porta Keep Your Dreams, raggio di sole che si insinua in un cielo plumbeo.

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