mercoledì 22 dicembre 2010

Kid Rock: Born Free

La metamorfosi è compiuta: Kid Rock, quello caciarone in canottiera bianca e catenoni, quello del new metal non c'è più. Arrivato a 40 anni ha smesso di essere la caricatura di se stesso preferendo smarcarsi da un genere che gli ha dato si notorietà ma che non sentiva più suo per ovvi motivi anagrafici e soprattutto artistici. Ci aveva provato un paio di anni fa _con buoni risultati_ in Rock 'n roll Jesus, l'album di Hold On e della hit estiva All Summer Long (la rivisitazione di Sweet Home Alabama dei Lynyrd Skynyrd) ora lo ribadisce da subito, quasi a voler mettere le mani avanti, con il titolo della sua ultima fatica in studio: Born Free. Dietro al mixer il producer Rick Rubin, mago nel rivitalizzare carriere in declino o perlomeno in stasi creativa. Ancora una volta centra l'obiettivo cucendo su misura un abito da country rocker al suo assistito. Si, non ci sono scratch, ne chitarre distorte ma canzoni dall'appeal radiofonico. Southern rock, quello dei Lynyrd di cui sopra ma anche di mostri sacri del calibro di Allman Brothers o degli ultimi Black Crowes. Date le coordinate di riferimento è quasi scontato dire che il confronto artistico non sussiste tra i padrini di un genere e chi vivacchia, seppur bene, di rendita come Mr. Rock. Un nuovo duetto con Sheryl Crow (ma meno efficace del primo Picture di alcuni anni fa) cui ha partecipato Bob Seger al piano si unisce all'ospitata di Care (con Martina McBride e il rapper T.I). Se anche Rock Bottom Blues (con un solo che ammorbidisce lo stile di un certo Muddy Waters) e Rock On a dispetto del titolo indugiano in malinconiche atmosfere da looser allora è evidente che il nostro con questo lavoro intriso di acustiche stratificate ha intrapreso un cammino di non ritorno verso sonorità roots. In una frase estrapolata da uno dei brani di Born Free c'è l'essenza del personaggio che, c'è da scommetterci, non ha affatto l'intenzione di accontentare i vecchi fan delusi da questa svolta artistica "It feels good to me now, I hope it feels good to you": della serie "prendere o lasciare". D'altronde si sa... il lupo perde il pelo ma non in vizio. Second life.

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