lunedì 24 gennaio 2011

Cold War Kids: Mine Is Yours

Se ci fermassimo e la smettessimo di correre almeno per un secondo non potremmo non accorgerci della bravura dei Cold War Kids. Basterebbe avere un attimo di pazienza e fidarsi (un po alla cieca me ne rendo conto) di chi sta scrivendo questa recensione per passare un'oretta scarsa in compagnia di ottima musica. Il paradosso è che nell'era di I-Tunes e del web 2.0, afflitti da manie di onnipotenza e ingordigia musicale finiamo per scaricare il maggior numero possibile di mp3, ma anche per dimenticarci di molte cose. Troppa carne al fuoco e il risultato è che si trascurano cavalli di razza. Loro, i Cold War Kids capitanati dal cantante e pianista Nathalin Willet rientrano in questa categoria per svariati motivi. Loro sono una spanna sopra gli altri e sempre loro sono puntualmente dimenticati dai più. Certo la musica proposta non è facilmente accessibile: nonostante siano Californiani (e quindi contravvenendo al più classico dei luoghi comuni che vorrebbe solo gruppi spensierati in quel pezzetto d'America) il loro è un sound cupo, molto brit e impregnato dall'attitudine dark di certa new wave anni '80. Rispetto all'illustre concorrenza che si rifà a Cure, Joy Division e soci però quelle atmosfere sono sporcate con sonorità americane che affiorano di tanto in tanto. L'ingrediente segreto. Fossero usciti 20/25 anni fa forse avrebbero fatto il botto, oggi incomprensibilmente, si devono accontentare del ruolo di cult band. Billy Corgan degli Smashing Pumpkins già ai tempi del sorprendente Robbers & Cowards ne parlava in toni entusiastici. Ci fosse una giustizia divina nel mondo della musica questo terzo disco, sicuramente meno ostico del precedente, dovrebbe ottenere migliori fortune. Royal Blue si apre al pop con una melodia piacevolissima, nella quale i singoli arrangiamenti all'apparenza discordanti finiscono per incastrarsi alla perfezione. Louder Than Ever è li e chiede solo di essere “postata” e codnvisa su qualche social network. D'altronde lo hanno detto anche loro intitolando il loro terzo album Mine is Yours: quel che è mio è tuo.

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