sabato 16 aprile 2011

Led Zeppelin: IV (or ZoSo)

Led Zeppelin IV è la definitiva consacrazione del mito. Non ci sono altri termini per catalogare il capolavoro (assieme a Physical Graffiti, uscito pochi anni dopo) della carriera del dirigibile più famoso nella storia del rock. Un disco che racchiude al suo interno un mondo: dalle atmosfere medievali al folk, dal blues al rock'n roll più sanguigno, celebrato a dovere nell'omonima traccia, dedicata alla musica del diavolo. L'apertura è con Black Dog e la voce di Robert Plant che introduce un poderoso riff di chitarra nella migliore tradizione del gruppo, un giro che ricorda quelli estratti da Led Zeppelin II (Whole Lotta Love, The Lemon Song...). Sulla copertina nessun riferimento: non compaiono né il nome della band, nè il titolo del disco. All'interno del booklet c'è poco altro: nulla se non 4 simboli, uno per ogni musicista. E visto che l'idea l'ha portata Jimmy Page _ appassionato di misticismo e occulto _ i fan individuano nel suo “pseudonimo” per questo album (ZoSo) il nome da dare all'Lp, in alternativa alla classica numerazione intrapresa con successo nel 1969. I problemi per gli Zeppelin erano ancora lontani, la stanchezza di Presence, gli incidenti e la morte del figlio di Plant avrebbero scalfito pochi anni dopo lo stato di grazia del gruppo, capace di un ultimo colpo di reni con In Through th Out Door. Definire l'interpretazione di When The Leeve Breaks, brano del 1928 di Memphis Minnie come una semplice cover sarebbe riduttivo: Page, Plant Bonham e Jones si superano ancora una volta con un arrangiamento impeccabile (probabilmente il pezzo dal sound più moderno del lotto). Nel disco c'è anche spazio per la traballante Misty Mountain Hop con il piano elettrico suonato da John Paul Jones a sostenere la voce raddoppiata in studio di Robert Plant e per The Battle of Evermore ballata chitarra/mandolino cantata con Sandy Denny dei Fairport Concention. Il disco però è soprattutto Stairway to Heaven: l'apice, il punto più alto _ se non dell'hard rock anni '70 _ perlomeno della carriera degli Zeppelin che qui toccano livelli di epicità mai raggiunti prima.

2 commenti:

Eremita Latino ha detto...

Starway to heaven è .......... e poi è .......................


quando inventeranno degli aggettivi per descrivere questa opera d'arte telefonatemi...ore pasti preferibilmente....

costicols ha detto...

Ahhahaha grandissimo Eremita!!!!!!!