sabato 9 luglio 2011

Miles Kane: Colour Of The Trap

Studiatissimo, in ogni minimo particolare, a partire dallo scatto (rigorosamente in bianco e nero) dove Miles Kane gigioneggia a favor di fotografo: Colour Of The Trap è essenzialmente questo, il prodotto di un lungo ed approfondito studio della materia, ovvero il pop inglese Sixties _ scandagliato in ogni minimo particolare. Kane è un perfezionista, uno che sta attento alle pose e al look, ma soprattutto ai suoni, per questo ha chiamato a produrre il disco Dan The Automator (Kasabian) e Dan Carey (Franz Ferdinand). Per chi non avesse mai ascoltato The Age of Understatement, il debutto solista di Miles Kane potrebbe riservare alcune piacevoli sorprese, per chi invece ha avuto modo di apprezzare la riuscita collaborazione di qualche anno fa con Alex Turner (Artic Monkeys) sarà scontato trovare somiglianze in Inhaler (con quell'assolo di chitarra in vibrato). A detta di chi scrive My Fantasy _ dove fa una comparsata Noel Gallagher _ è il pezzo migliore in assoluto, il brano più moderno e melodico del lotto, e quello (assieme a Rearrange) dal più alto potenziale radiofonico. Per carità, nulla che non sia già stato inventato o proposto a più riprese in UK, ma certamente un modo piacevole per passare una manciata di minuti. Per il resto il disco rimane immerso nell'atmosfera nebbiosa nella quale Kane si trova maggiormente a suo agio (anche Telephaty potrebbe essere la colonna sonora di qualche oscuro film anni Sessanta) qualche piccola variazione al tema la offre Better Left Invisible e Take The Night From Me, inno all'italianità sonica in salsa british.

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